Lo spin-off è servito. Terminata la terza stagione di Narcos, parte oggi – dalle 21.20 su Rai4 – una sua ‘costola’, che da Netflix (che ha da poco rilasciato la seconda stagione) arriva ora in chiaro. Si intitola Narcos: Messico e racconterà – facendo un salto indietro nel tempo rispetto alla serie ‘madre’ – la nascita del Cartello messicano di Guadalajara, avvenuta negli anni ‘80.
Creata da Carlo Bernard e Doug Miro – già autori della serie principale – i dieci episodi di Narcos: Messico seguiranno da vicino l’ascesa di Félix Gallardo, dapprima poliziotto e poi passato dalla barricata del crimine agendo da tramite tra i produttori colombiani e il mercato statunitense degli stupefacenti. Uno dei volti più noti del narcotraffico messicano che, insieme a Rafael Caro Quintero ed Ernesto Fonseca Carrillo, ha dato vita al Cartello di Guadalajara, una federazione che ha messo insieme i più potenti trafficanti messicani di marijuana ed eroina e nel giro di poco tempo ha assunto la gestione di tutte le attività illecite legate agli stupefacenti.
A combattere il potere di Gallardo c’è Enrique ‘Kiki’ Camarena, agente DEA californiano di origini messicane che viene mandato, insieme alla sua famiglia, a Guadalajara per indagare e fare luce sulla crescente rete di narcotraffico. Narcos: Messico si lega alla serie che l’ha preceduta e di cui è figlia: grazie ad alcuni cameo e piccoli ruoli, nel cast ci sono anche personaggi già apparsi in Narcos (come il ritorno di Wagner Moura interpretato da Pablo Escobar). I ruoli principali, invece, sono affidati a Diego Luna, che interpreta uno spietato e potente Félix Gallardo, e a Michael Peña, che al contrario veste i panni dell’agente DEA Camarena.