Il 12 dicembre 1969 una bomba esplose nella Banca Nazionale dell’Agricoltura di Piazza Fontana a Milano, uccidendo diciassette persone e ferendone ottantotto. A distanza di cinquant’anni i parenti delle vittime non hanno avuto giustizia ed oggi Rai 1 dedica loro una docu-fiction intitolata Io Ricordo Piazza Fontana, che racconta la tragedia e le successive vicissitudini legali attraverso vere testimonianze, materiale di repertorio e ricostruzione filmica.
Io Ricordo Piazza Fontana: cast e testimonianze
Voce narrante e protagonista principale della docu-fiction è Giovanna Mezzogiorno nelle vesti di Francesca Dendena, figlia di Pietro, una delle vittime, professione imprenditore. La donna, che è morta nel 2010 ed ha cercato fino all’ultimo la verità su quanto avvenuto a suo padre, fondò e diresse l’Associazione dei Familiari delle Vittime di Piazza Fontana, che confluì successivamente nell’Associazione delle Vittime delle Stragi.
Insieme ad altri interpreti quali Nicole Fornaro (Francesca da ragazza), Anna Ferruzzo, Lorenzo Cervasio, Simone Gandolfo, Stefano Fregni, Claudia Vismara, Francesco Siciliano e Alberto Basaluzzo, l’attrice porta in scena il passato, aiutata anche dalle testimonianze di alcuni personaggi noti: tra loro l’allora inviato del TG Bruno Vespa, Giampiero Mughini, il Prefetto Achille Serra e i familiari delle vittime, tra cui il fratello, il figlio e il nipote di Francesca Dendena.
Io Ricordo Piazza Fontana: la storia
La docu-fiction, scritta e diretta da Francesco Miccichè per Aurora TV, ripercorre trentacinque anni di storia italiana, tra avvenimenti storici e giudiziari. Parte dal giorno dei funerali per poi mostrare, attraverso la voce di Francesca, la prima pista investigativa – quella anarchica – i processi spostati a Catanzaro e a Bari, i viaggi, le speranze, gli appelli. Fino all’ultimo dolore e all’ultima beffa: la sentenza definitiva della Corte di Cassazione nel 2005, che attribuisce la strage al gruppo eversivo neofascista di Ordine Nuovo, ma dichiara non punibili i responsabili, Freda e Ventura, in quanto già definitivamente assolti anni prima. Con le parti civili costrette a pagare le spese processuali.