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dicembre

Prima della Scala 2019: in diretta su Rai 1 la Tosca di Puccini. Milly Carlucci e Antonio Di Bella padroni di casa

Tosca

Tosca

E’ una delle opere più popolari e nello stesso tempo drammatiche di Giacomo Puccini. E’ la Tosca, con cui il Teatro alla Scala inaugurerà oggi la sua stagione e che Rai Cultura trasmetterà in diretta in esclusiva a partire dalle 17.45 su Rai1 e Radio3. L’evento culturale più prestigioso dell’anno vedrà protagonisti il direttore d’orchestra Riccardo Chailly, il regista Davide Livermore e un cast di primo piano: Tosca é la star internazionale Anna NetrebkoFrancesco Meli interpreta Cavaradossi mentre Luca Salsi il barone Scarpia.

Più di tre ore di trasmissione, complete di sottotitoli, che faranno conoscere Tosca agli italiani, come accaduto lo scorso anno con l’Attila di Giuseppe Verdi (totalizzò il 10.8% di share con quasi due milioni di telespettatori). Oltre a trasmettere l’opera, come ormai è consuetudine, la Rai seguirà anche ciò che accade attorno allo spettacolo teatrale. Padroni di casa saranno Antonio Di Bella e Milly Carlucci, che condurranno  la lunga ‘maratona’ incontrando, prima dell’inizio e durante l’intervallo, i protagonisti e gli ospiti presenti. Ad impreziosire la diretta ci saranno anche i collegamenti con Stefania Battistini per raccogliere dal foyer opinioni, emozioni e immagini.

Estrema attenzione è stata data alla ripresa audio e video dello spettacolo, curata dal Centro di Produzione Tv Rai di Milano, con 13 telecamere in alta definizione, 45 microfoni nella buca d’orchestra e in palcoscenico, 11 radiomicrofoni dedicati ai solisti che serviranno per la trasmissione stereofonica e per la radiocronaca in diretta in onda su Radio3, con audio surround per le sale cinematografiche e per la Tv.

Tosca: la trama

La storia si svolge tra il 14 e il 15 giugno 1800. Roma vive giorni di grande tensione: l’autorità del Papa è minacciata dai ‘rivoluzionari’ che si ispirano a Napoleone. In una lunga notte si consuma la vicenda dell’affascinante cantante Tosca che, per salvare l’amato pittore Cavaradossi dalla condanna a morte, promette di concedersi al crudele Scarpia. Il complicato piano avrà un esito sanguinoso.

Atto I: Il prigioniero politico Cesare Angelotti, evaso da Castel Sant’Angelo, cerca rifugio nella chiesa, trova la chiave nel luogo convenuto ed entra nella cappella che appartiene alla sorella, la marchesa Attavanti. La donna è stata ritratta senza saperlo in un quadro del pittore Mario Cavaradossi il quale sta dipingendo una cappella della chiesa. Angelotti si nasconde all’apparire del sagrestano; costui borbottando mette in ordine gli attrezzi del pittore il quale giunge poco dopo per continuare il suo dipinto. Il sagrestano si congeda, allora Angelotti esce dal nascondiglio, riconosce in Cavaradossi un amico e gli racconta la sua avventurosa fuga. Il loro colloquio è interrotto dall’arrivo di Floria Tosca, la bella cantante amante del pittore. Di nuovo Angelotti si nasconde; Tosca, mentre espone a Mario il suo progetto amoroso per la sera, vede nella figura della Maddalena del dipinto la marchesa Attavanti, fa una scenata di gelosia al pittore che riesce a calmarla. All’uscita di Tosca il fuggitivo riappare e Mario gli offre il suo aiuto. Cavaradossi e Angelotti lasciano la chiesa dove entra, alla ricerca dell’evaso, poco dopo Scarpia, capo della polizia papalina, sospettando di Mario. Tosca torna alla chiesa per informare l’amato che la sera deve cantare a Palazzo Farnese per i festeggiamenti della vittoria dell’esercito austriaco su Napoleone a Marengo. Scarpia, che si è invaghito di Tosca, alimenta la gelosia della giovane; costei sospettando un incontro di Mario con la marchesa giura di ritrovarli mentre viene seguita dal poliziotto Spoletta per ordine del suo capo.

Atto II: Scarpia, mentre cena in una sala di Palazzo Farnese, ode la voce di Tosca che esegue la cantata celebrativa; nel frattempo i poliziotti conducono in sua presenza Mario che, arrestato e interrogato, rifiutando di rivelare il nascondiglio di Angelotti, viene condotto in una stanza dove viene torturato. Sopraggiunta Tosca convocata da Scarpia, udendo i gemiti dell’amato, rivela il nascondiglio del fuggitivo: il pozzo della villa di Cavaradossi. Mario apprende del tradimento della giovane e si rifiuta di abbracciarla; in quel momento arriva il gendarme Sciarrone ad annunciare che Napoleone non ha subito una sconfitta, ma ha vinto a Marengo. Mario esulta ad alta voce e Scarpia lo condanna immediatamente a morte. Disperata, Tosca gli chiede di concedere la grazia a Mario. Scarpia la ricatta: se gli si concederà, potrà salvare Cavaradossi e lasciare Roma con lui. Viene interrotto da Spoletta il quale informa che Angelotti per evitare la cattura si è ucciso. Tosca promette di darsi a Scarpia in cambio della vita dell’amato, allora costui finge di dare ordini perché la fucilazione di Mario sia solo simulata con i fucili caricati a salve. Mentre quello compila il salvacondotto la giovane prende un coltello e lo uccide.

Atto III: È l’alba. Cavaradossi, in attesa di essere giustiziato, inizia a scrivere una lettera di addio che un carceriere, in cambio di un anello, dovrà consegnere a Tosca. La donna arriva e informa il giovane della fucilazione simulata; in realtà Scarpia l’ha ingannata: Mario viene fucilato veramente. Allora Tosca, disperata ed inseguita dagli sbirri che hanno scoperto il cadavere di Scarpia, si getta dagli spalti del castello.

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