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Volare: Michele Santoro porta su Rai 2 un documentario sulla musica trap – Video

Michele Santoro

Michele Santoro

A quasi due anni da MMichele Santoro si riaffaccia in Rai. Questa volta, però, per lui nessuna trasmissione politica all’orizzonte. Stasera infatti – in seconda serata su Rai2 – il giornalista presentaVolare, docu che esplora il fenomeno crescente della musica trap.

Il racconto di Santoro – qui anche e sopratutto nelle vesti di produttore – si allargherà all’universo delle nuove generazioni, con i loro sogni e un futuro sempre più percepito come incerto, analizzando il genere musicale più in voga. Dalla moda dei tatuaggi agli abiti firmati, dall’esasperata ricerca della popolarità sui social fino alla costruzione di un linguaggio nuovo, provocatorio. Tutti i simboli del fenomeno trap saranno al centro di una narrazione che vuole essere attuale e scevra di pregiudizi, che partirà dalle storie di quattro giovani aspiranti musicisti.

Volare: chi sono i quattro protagonisti

Il primo protagonista si chiama Nicolò, è un giovane trapper della Milano bene. Vive in un bell’appartamento sui Navigli e Chfnik è il suo nome d’arte. Nicolò ha già mosso i primi passi nella scena trap, ma i suoi videoclip su YouTube si fermano a qualche migliaio di visualizzazioni. Per fare musica ha lasciato il suo lavoro di chef, ma il bisogno di “farcela” si è trasformato per lui in una nevrosi. E il suo amore per la trap è diventato rancore. Nicolò, come tanti suoi coetanei, è un personaggio tragico, diviso tra la spinta positiva della musica e un lato oscuro fatto di insicurezze e paura del futuro.

Figlio di immigrati romeni, Yolo invece è arrivato in Italia all’età di 10 anni. Dopo un breve periodo vissuto a Milano si è trasferito con i genitori a Pantigliate, un piccolo centro dell’hinterland milanese. Le difficoltà con la nuova lingua e l’isolamento da parte dei compagni di scuola l’hanno segnato duramente, e scrivere rime e testi in italiano è stato il suo strumento di riscatto e di crescita. Mettendo nero su bianco i suoi pensieri e la sua storia, Yolo è riuscito ad uscire da una profonda depressione diagnosticatagli già in età scolare, e oggi, grazie alla musica trap, ha costruito una rete di amicizie e di relazioni che lo ha portato a guadagnarsi il rispetto e la stima di tanti ragazzi che hanno avuto difficoltà simili alle sue.

Jama Don è il terzo protagonista ed è nato nel 2000 a Roma da padre italiano e madre rom, Jama Don, nome d’arte di Carlo Santus, ha una storia difficile alle spalle. Sua madre Bianca ha abbandonato il campo nomadi da giovanissima per l’amore di un uomo che poi si è dimostrato possessivo e violento. Bianca è fuggita col figlio in una struttura protetta e ora si è rifatta una vita a Campagnano, un piccolo paese non distante da Roma. La ricchezza, lo sfarzo e la vita condotta dai divi della trap sono quanto di più distante dalla quotidianità di Carlo, fatta di lunghi pomeriggi nella piazza del paese, di lavoro nella pasticceria di famiglia e di sogni ad occhi aperti con i suoi inseparabili amici. Ma quando si presenta l’occasione di un viaggio a Milano alla ricerca dei contatti giusti nel mondo della trap, Carlo parte con entusiasmo, perché il successo è solo questione di determinazione.

Infine c’è Christian, che ora si fa chiamare King, “Re”. Perchè oggi grazie alla trap si sente un re e non è più il ragazzino vittima di bullismo cresciuto nel cuore di Livorno. La fama per Christian è arrivata improvvisamente quando ha vinto un concorso su YouTube chiamato “Quanto costa il tuo outfit?”. In questo format masse di giovani (quasi tutti maschi), sono pronti a mettersi in fila davanti a una telecamera annunciando il prezzo di ogni singolo capo che indossano, compresi gli accessori. Quello che totalizza la somma più alta, vince.

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