La Strada di Casa fu nel 2017 un piccolo gioiello narrativo, che convinse il pubblico di Rai 1 e appassionò con un giallo ben costruito ed avvincente. Farne una seconda stagione è stato un azzardo, perchè se prendi un personaggio che non è né guardia né ladro e lo metti sempre al centro di indagini e sospetti, l’effetto “signora in giallo” è inevitabile. E infatti il povero Fausto Morra, interpretato magistralmente da Alessio Boni, sta diventando la versione fascinosa e maschile di Jessica Fletcher.
La Strada di Casa 2: troppi espedienti narrativi forzati
Il protagonista de La Strada di Casa 2 è sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato, dove c’è lui c’è un morto e, cosa ancor più grave, il colpevole per la polizia resta sempre lui. Una caccia all’uomo che si perpetua fin dalla prima stagione e che ha perso credibilità, rendendo macchinoso questo racconto che, comunque, resta affascinante per merito delle ambientazioni e di buona parte del cast.
L’espediente narrativo interessante è la falsa pista dell’indagine, che dai primi minuti lascia intendere al telespettatori che Fausto sia accusato della morte della futura nuora ma poi, dopo un flashback lungo due puntate, rovescia tutto, rivelando che è viva: della morte di chi, dunque, è accusato il protagonista?
Per costruire così il racconto, la messa in scena è stata però forzata in più punti, in modo piuttosto inverosimile, e la personificazione di queste forzature è Ernesto, il personaggio di Sergio Rubini, che vede fantasmi ovunque e stimola piste d’indagine campate in aria: per esempio, perchè ritrovare in un cassonetto uno specchio rotto ed una pezza macchiata di sangue dovrebbe far pensare ad un omicidio? Non è una cosa piuttosto usuale?
Questo secondo capitolo, però, si macchia di un certo “bipolarismo” perchè, se tante cose sono forzate, altre sono scontate ed il telespettatore le indovina molto prima dei personaggi, cosa che fa perdere mordente al giallo. Così come certi costrutti, che vengono sviliti all’improvviso: la relazione tra Milena (Benedetta Cimatti) e Valerio (Massimo Poggio), per esempio, sembra fino ad un certo punto segretissima, ma d’emblée i due si baciano nel cortile dell’Università, davanti a tutti.
In conclusione, certi successi non andrebbero sfruttati, rischiando si svilirli. Ed era un timore che avevamo sollevato già alla fine della prima stagione.
1. pappy ha scritto:
25 settembre 2019 alle 14:29