La fiction italiana si impadronisce di un nuovo personaggio letterario. Direttamente dai romanzi Come piante tra i sassi, Maltempo e Rione Serra Venerdì di Mariolina Venezia, editi da Einaudi, arriva da questa su Rai1 Imma Tataranni – Sostituto Procuratore, serie in sei puntate con protagonista Vanessa Scalera. La coproduzione Rai Fiction – ITV Movie, diretta da Francesco Amato, racconta le vicende di Imma, Sostituto Procuratore di Matera, una donna di 43 anni, determinata, forte, preparata, ironica e decisamente fuori dagli schemi. Imma nel suo campo è una fuoriclasse. Insieme all’appuntato Calogiuri, interpretato da Alessio Lapice, indaga su una serie di crimini che scuotono la Basilicata senza risparmiarsi e senza mai perdere il senso della giustizia.
La serie si propone di offrire al pubblico un approccio molto realistico nel trattare le vicende: siano le procedure legate alle indagini, siano le vicissitudini personali di ognuno dei personaggi. Al centro di ogni episodio gialli che fanno riferimento a situazioni e problemi reali. Nel cast anche Massimiliano Gallo, nel ruolo del marito Pietro, Carlo Buccirosso in quelli del Procuratore capo di Matera Alessandro Vitali, e Cesare Bocci nelle vesti di Saverio Romaniello.
Imma Tataranni – Trama
Imma Tataranni è un sostituto procuratore dalla memoria prodigiosa, dote che le permette di risolvere anche i casi più difficili. E poi ha la strana abitudine di andare lei dagli imputati, non li convoca in Procura come dovrebbe. In questo modo, secondo Imma, poliziotto mancato, la verità è più a portata di mano. Ad accompagnarla in queste continue uscite dal Palazzo è il bell’appuntato Ippazio Calogiuri, preferito fra gli altri perché parla poco e quando lo fa si sforza di non dire idiozie. Lei, che per indole e per storia personale preferisce il silenzio alla confidenza salottiera, non può che stare bene con Calogiuri. Così bene che arriva a sognarlo, a esserne attratta. E lo stesso prova lui, con timido rispetto. Nessuno dei due però lo confessa. Attraversano in lungo e largo la Basilicata, e lo fanno anche senza dirsi una parola.
In Procura Imma non è molto amata. I marescialli, i colleghi, e in particolare Maria Moliterni, moglie del Prefetto, mal sopportano i suoi modi ruvidi e schietti. Anche il procuratore capo, Alessandro Vitali, appena arrivato a Matera da Napoli, è costretto ad ammettere che la fama di Imma è del tutto meritata: un PM così ostico e impermeabile alla leggerezza lui non l’ha mai incontrato. L’unica ad andare oltre le apparenze e le battute caustiche di Imma è Diana De Santis, cancelliera nonché storica compagna di classe di Imma. Non che questo le faccia guadagnare punti, anzi.
In famiglia le cose non vanno diversamente. Pietro, il marito, e Valentina, l’unica figlia, si sentono “interrogati” da Imma anche per un banale ritardo. È più forte di lei, si tratta di deformazione professionale e lo sa bene. Non a caso, quando rientra a casa la sera è solita annunciarsi con un ironico “entra la corte”. Ma nonostante la classica tensione che può esserci tra una madre esigente come Imma e un’adolescente ribelle come Valentina, l’atmosfera a casa è serena e affettuosa. Del resto, dopo tanti anni di fidanzamento fidanzamento e matrimonio, Pietro e Imma si amano ancora, pur senza struggimenti, e il loro rapporto, venato a volte di insofferenza, è vivace e travolgente.
Capitolo a parte è quello della suocera. Le due donne sono una l’opposto dell’altra. E nessuna delle due è disposta a cedere di un millimetro. Secondo Imma il “capo d’imputazione” che pende sulla madre di Pietro è quello di viziare Valentina, di comprarle tutto ciò che vuole, mentre lei, da madre coscienziosa e controcorrente, cerca strenuamente di insegnarle che le conquiste devono essere guadagnate col sudore. Così è stato per lei, figlia di una donna delle pulizie che viveva nei Sassi e di un padre morto troppo giovane. Un paragone che Valentina ha sentito troppe volte e che rifiuta sfruttando la complicità della nonna paterna: la sua vita è diversa, lei è diversa.