Max Giusti è un po’ come Toto Cotugno a Sanremo: l’eterno secondo. Nonostante le buone intenzioni del comico, infatti, Affari tuoi, programma popolare e generalista, che più generalista non si può, nulla può di fronte a corazzate inaffondabili come “Striscia la Notizia” e “C’è Posta per te” (durante l’appuntamento del sabato sera “Speciale per due”, abbinato alla lotteria Italia).
Nonostante quindi i montepremi succulenti, le diaboliche macchinazioni del “Dottore” e un intrattenitore come Giusti che prova a barcamenarsi tra lacrime e risate, il programma “non sfonda più” come un tempo, pur potendo contare sempre su uno zoccolo duro di aficionados (spesso un po’ avanti con l’età). Sono infatti lontani oramai anni luce gli ascolti stellari di Bonolis che, tra sudate e battute al vetriolo, spesso le suonava di santa ragione anche a Ricci & soci. Correva l’annata televisiva 2003/2004 e “Affari tuoi” non solo era un gioco nuovo, facile e divertente, ma poteva contare su un fuoriclasse del tubo catodico che lo trasformò in un autentico gioiello da tutelare e preservare. E poi?
Poi sono passati gli anni e le conduzioni si sono alternate come si fa con le migliori staffette, alla ricerca di quel “plusvalore” che Bonolis era riuscito a dare. Poco incisive le partecipazioni di Pupo e della Clerici, decisamente riuscito invece l’esperimento Flavio Insinna che nonostante il background d’attore riuscì ad ottenere un ottimo riscontro da parte del pubblico, che si affezionò al suo essere credibile e simpatico. A partire dal 2008 il testimone è passato al comico Max Giusti che, nonostante la pesante eredità dei suoi predecessori, ha accettato la sfida che la Rai gli ha proposto e si è così definitivamente affrancato dal ruolo di (ottima) spalla comica di Simona Ventura. Oggi, a più di un anno di distanza dal suo inizio, la sua dimestichezza con i pacchi è aumentata e il conduttore romano ha conquistato sicuramente una piena sufficienza nella gestione delle dinamiche del programma.
E’ vero: abbiamo parlato di sufficienza e non di sfolgorante exploit, e un motivo c’è. Questo giudizio cerca di non considerare il fatto che “Affari tuoi” abbia totalmente esaurito il suo “effetto novità”, ma parte dall’osservazione del conduttore alle prese con i pacchi e affonda le sue radici in quella leggera nostalgia che si prova quando a parlare con il dottore c’erano Bonolis o Insinna, mentre Giusti faceva delle imperdibili imitazioni di Malgioglio e di Ricucci su Raidue.
Pur tralasciando il fuoriclasse Bonolis, la verità è che spesso e volentieri quando si guarda Giusti condurre “Affari tuoi” si pensa a Flavio Insinna e in una virtuale gara di gradimento è proprio il secondo ad avere la meglio. Non si tratta di una vittoria legata alla capacità di fare battute (piuttosto simili) o di fare lunghe pause trita-pazienza: Insinna fu un punto di rottura rispetto ai suoi predecessori, Giusti invece è stato sin dall’inizio un dejà-vù. I tempi comici e l’empatia con il pubblico ce l’hanno entrambi, ma la struttura del format agevola molto di più la veracità di Insinna che l’eclettismo di Giusti.
L’ex capo-comico di “Quelli che il calcio” infatti ha nella capacità di trasformismo e nel cinismo attutito dalla faccia da bravo ragazzo, degli assi che sono sicuramente due delle sue principali qualità artistiche. Peccato però che ad “Affari tuoi” non c’è tempo e modo per indossare maschere diverse: il conduttore deve rimanere concentrato sulla partita, sulle emozioni e sui trabocchetti del “Dottore” e così Giusti è costretto ad eseguire ogni sera il suo compitino, senza però superare quella che è la routine di dinamiche già viste. La speranza è quella di vederlo nuovamente nelle sue vesti di istrione e fustigatore di volti noti, finalmente libero da notai assillanti e da una scaletta che lascia in realtà pochi spazi all’improvvisazione a tutto tondo. Insinna… pardon… Insomma: provaci ancora Max!
1. Phaeton ha scritto:
9 dicembre 2009 alle 14:08