La stagione di Che Tempo Che Fa è terminata, non l’arringa a distanza tra Fabio Fazio e Matteo Salvini. Il conduttore, che finora ha preferito incassare i ‘colpi’ del Ministro degli Interni, dice la sua sulle attenzioni della politica (o meglio, del politico) nei suoi riguardi:
“Vorrei essere ricordato solo come personaggio televisivo, ma Salvini mi ha trasformato in un avversario politico. Vanto 108 nomination da parte sua, attacchi ed esternazioni pubbliche. Ora dico, ma con sessanta milioni di figli dovevo essere proprio io quello? Una bella sfida. Ma la risposta per me è di non ingaggiare alcun tipo di duello: se non rispetta lui le istituzioni, devo farlo io“
ha dichiarato sul palco di Repubblica delle Idee. Fazio non si tira indietro nemmeno sul delicato tema Rai, dove – a detta della direttrice di Rai 1 Teresa De Santis – occorre dare voce nella pluralità anche considerando il risultato del voto:
“La lottizzazione c’è sempre stata, quello che è cambiato, nel nostro paese, è che negli ultimi anni si fa coincidere il governo con lo Stato. E quindi l’idea che chi vince cambia tutto, anche la traiettoria degli autobus. Chi vince prende tutto, e allora nulla fa più scandalo. Ci abituiamo. Ma oggi la Rai è usata impropriamente come terreno di scontro e non come azienda che risponde esclusivamente a criteri che guardano alla soddisfazione del pubblico. E’ un patrimonio comune e panorama del nostro immaginario, a cui tutti vogliamo bene e se cercano di deturparlo dobbiamo lottare perché non avvenga”.
E la miglior lotta, spiega Fazio, si fa dall’interno, continuando a fare bene il proprio lavoro (precisa di aver battuto in stagione Canale 5 “31 volte su 32″), anche su Rai 2, rete che dalla prossima stagione ospiterà il suo Che Tempo Che Fa:
“La trasmissione è la stessa, chiederò al pubblico lo sforzo di cambiare tasto del telecomando. Quello che però è importante è tornare a lavorare con serenità con la rete. Essere considerato una risorsa, non un problema [...] Mi piacerebbe tornare a concentrarmi sulle idee, inventare cose nuove in allegria invece che dovermi preoccupare di elementi esterni“.
Inevitabile, poi, non affrontare la questione del tanto chiacchierato compenso che, con il trasloco da Rai 1 a Rai 2 e una riduzione del numero di puntate del talk show, sarà ridotto rispetto al precedente:
“Ho già detto all’azienda che sono pronto a ridurlo se necessario e per una misura che riguarda tutti, anche altri colleghi che guadagnano come e più di me, ma non posso accettare una misura punitiva anche rispetto al grande lavoro, agli ascolti e ai guadagni procurati. Credo che nella società in cui viviamo il guadagno dovrebbe misurare il talento e l’impegno e nel pubblico dovrebbe lavorare l’eccellenza”.
Il contratto del conduttore ligure con la Rai scade nel 2021. Ancora due stagioni, dunque, poi si vedrà:
“Ho conosciuto tante situazioni che sembravano definitive, ma alla fine la Rai non è il papato, ci sono scadenze più veloci. Credo che la competenza sia un valore che resiste nel tempo e supera il contingente. Se non sarà così, ci sarà un altrove. E tanti ricordi ed esperienze che ho avuto la fortuna di accumulare”.
1. Luca ha scritto:
8 giugno 2019 alle 13:23