Rai3 affronta in seconda serata un tema coraggioso spesso taciuto per falso pudore: il sess0 in condizioni di disabilità motoria o cognitiva. L’argomento verrà trattato attraverso un docu-film in quattro puntate in onda dal 31 maggio alle 23.10 e intitolato Il corpo dell’amore. Ogni appuntamento avrà al centro una storia e un protagonista alle prese con le gioie e i dolori della libertà sessuale anche quando il corpo sembra un ostacolo all’affettività.
La voce narrante della trasmissione sarà quella di Enrica Bonaccorti, che interverrà per introdurre i protagonisti e spiegare le loro storie. Verranno in particolare seguite le vicende di una giovane donna su sedia a rotelle dalla nascita, di un attivista omosessuale disabile, di un’aspirante assistente sessuale e di una madre con figlio disabile: filo conduttore delle quattro puntate - Patrizia. L’ombra della madre; Giuseppe. Todos Santos; Valentina. La settimana enigmistica; Anna. La prima volta - la ricerca di una sessualità libera e consapevole.
“Quando si fa Servizio Pubblico si riflette poco su cose come questa. Abbiamo raccontato tante volte qual è il futuro dei ragazzi disabili, il cosiddetto ‘dopo di noi’, ma l’urgenza è anche occuparci del ‘durante di noi’, vale a dire del presente (…) I disabili vengono sempre considerati bambini, li adultizziamo poco ma i disabili hanno le stesse nostre esigenze. Non parliamo solo di sessualità ma anche di emotività. Come direttore di una rete, sento la responsabilità di dare visibilità a persone che sono come noi (…) In Italia manca una legge che riconosca la figura dell’assistente sessuale che, invece, c’è in Nord Europa. ‘Il Corpo dell’amore’ è un titolo romantico ma anche battagliero: basta cittadini di serie A e cittadini di serie B”
ha affermato il direttore di Rai3 Stefano Coletta presentando il programma. Ed Enrica Bonaccorti, parlando di progetto doveroso per il servizio pubblico, ha aggiunto:
“Trovo vergognoso che non ci sia ancora una legge che tuteli la sessualità nei disabili. Non mi piace il termine diversamente abile e il termine portatore di handicap è anche peggio. Le parole sono molto importanti. Mi sono occupata tantissime volte di questi temi e ho incontrato persone meravigliose, persone con disabilità molto forti alle quali lo Stato non dà la possibilità di vivere dignitosamente“.
E lo Stato, evocato più volte, era in qualche modo presente alla presentazione del programma, nei volti di Vincenzo Zoccano e Vincenzo Spadafora, rispettivamente Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega famiglia e disabilità e Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
“Vorrei che la politica non si divida su questo tema perché non ci sono colori politici che tengano. C’è solo il colore dell’amore. Le persone con disabilità non sono un mondo a parte ma fanno parte del mondo. Il principio, a livello giuridico, di vivere la propria sessualità deve valere per tutti, anche per i disabili. Nel nostro paese c’è ancora un problema culturale da superare. La politica deve cercare di abbattere le barriere perché i tabù non portano da nessuna parte”
ha dichiarato il Sottosegretario Zoccano. Intanto, però, ad abbattere il tabù è stato il piccolo schermo.