3
maggio

Rai Pipol: se ne poteva fare a meno

Rai Pipol, Geppi Cucciari

Tra le novità lanciate quest’anno da – rete distintasi proprio per il numero di inediti in palinsesto – ce n’è una di cui avremmo fatto tranquillamente a meno. Anche perché, di innovativo, ha davvero poco o nulla. Si tratta di Rai Pipol, il «late show» condotto in terza serata al sabato da , la comica che piace alla gente che piace.

Segregata a notte fonda, Geppi si ripropone di offrire un ironico identikit del Paese con ospiti che appartengono a categorie curiose e differenti di volta in volta. Sabato scorso, ad esempio, ad animare il suo show sono stati i fan di qualcuno o qualcosa. La comica interpella i suoi ‘protagonisti per una sera’ e cerca di coglierne la stravaganza, disseminando qua e là battutine alquanto tiepide (salvo eccezioni), alle quali però il pubblico in studio reagisce con risate di compiacimento.

Peccato che, da casa, tutto questo coinvolgimento non lo si avverta affatto. La resa televisiva del programma, infatti, è al di sotto delle aspettative, disattese soprattutto rispetto alla denominazione di “late-night-people-show“, che qui non trova effettivi ed efficaci riscontri. Il motivo va ricercato principalmente nella conduzione della stessa Cucciari, che raramente stacca gli occhi dalla cartellina con il copione stampato, ma anche nel fatto che gli ospiti – per lo più gente comune – siano poco avvezzi al mezzo televisivo e ai suoi ritmi, che a maggior ragione andrebbero rispettati in una terza serata, quando la palpebra cala già di per sé e non ha bisogno di ulteriori agevolazioni.

Lo stesso discorso vale per gli “esperti di cittadinanza” (medici, avvocati e scienziati che dicono la loro sulle bizzarrie dei presenti in studio) e per i due musicisti di strada – fuori contesto – chiamati a strimpellare coi loro violini e spesso presi alla sprovvista rispetto agli accadimenti estemporanei della puntata. In studio c’è pure la sondaggista Alessandra Ghisleri, emblema di una disciplina in cui, sempre più spesso, i dati statistici si accompagnano al protagonismo di chi li divulga.

A ciò si aggiunge il carico della durata del programma, che inizia a 00.25 e si protrae per ben settanta minuti. Troppi per una trasmissione che, per sua fortuna, va in onda in una fascia in cui il pubblico (già di per sé molto ridotto) non ripone particolari attese.

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7 Commenti dei lettori »

1. Joseph ha scritto:

3 maggio 2019 alle 12:44

A Tv Talk lo definiscono “un gioiellino”, ma per il destrorso Leardi non poteva che essere il contrario.
Chi avrà ragione? Propendo più per i primi che per il solito provocatore.



2. marco urli ha scritto:

3 maggio 2019 alle 14:04

A quanto pare quella simpaticona dallo sguardo truce pur di restare in video è disposta a stare in qualsiasi programma. Non basta sentirla con quell’altro asssai simpaticone di Lauro in radio a Un Giorno da pecora ( programma per pecoroni).



3. nas ha scritto:

3 maggio 2019 alle 20:38

la gente cambia canale quando appare la sarda, per questo l’hanno messa all’alba



4. Fabrizio Farruggio ha scritto:

4 maggio 2019 alle 11:20

Mi dispiace enormemente che l’autore dell’articolo Marco Leardi si prenda il lusso di parlare generalizzando il pubblico da casa…che parlasse per sé…a me il programma piace molto e mi fa fare, (anzi, detta meglio) Geppi mi fa fare altro che “tiepide” risate!! Con questa sua eleganza e talvolta ironia pungente riesce a rendere protagonisti e a mettere a proprio agio gente comune…quella gente comune che tanto manca nelle nostre televisioni!! Sfido qui ad elencarmi programmi che riescono in questo obiettivo (…beh, forse avete ragione…c’è “Chi la visto”?!?)

E tutto questo solo grazie al potere della parola e della sana ironia della conduttrice…ammettiamolo, questo non è un programma tutto pallettes e lustrini che tanto popolano i nostri palinsesti televisivi e nonostante tutto il duo Cucciari-Bottura hanno confezionato, nonostante il basso budget, davvero un programma (non adatto a tutti è vero!!), che davvero “piace a chi piace”. Si respira un’aria quasi casalinga di “salotto-di-casa-mia” fatta di quelle battute sane tra amici in un cenone e questo, a me, telespettatore da casa, mi fa sentire e mi da la sicurezza di famiglia/conforto/partecipazione. Quindi evviva i programmi “low-cost”, evviva la “genialità-di-riuscire-a-inventare-dal-niente” ed evviva il duo Cucciari-Bottura!!



5. Gianni ha scritto:

4 maggio 2019 alle 12:40

Idiozie! Prendo atto che chi ha scritto l’articolo non ha il senso dell’umorismo e fossi in lui mi preoccuperei.

La trasmissione è carina. Si ride e tanto ovviamente per Geppi che sa rendere divertente anche un lungo silenzio o la persona più assurda e poco avvezza alle telecamere.

E’ comica la frase “disattese soprattutto rispetto alla denominazione di “late-night-people-show”. E’ uno show, va in onda in ora tarda, ha per protagonisti delle persone normali….e il giornalista dice che ha disatteso la sua stessa definizione. Mamma mia che critica campata in aria.

Trovo la trasmissione geniale. Sicuramente però senza la Cucciari avrei sicuramente cambiato canale. Il fattore umoristico viene dal contrasto tra Geppi e le persone comuni.



6. Lorenzo ha scritto:

4 maggio 2019 alle 14:45

Non sono d’accordo, credo che Geppi dia il meglio di sé con la gente comune (quando faceva Gday mi ricordo che aspettavo con ansia il momento della telefonata da casa) e quindi penso che sia giusto darle un programma di questo genere. È vero che ci sono cose da sistemare, ma sinceramente io lo trovo spesso molto divertente.



7. Daniele ha scritto:

4 maggio 2019 alle 15:51

Dissento , visto e piaciuto . Geppy ero arrivato ad odiarla , è scesa dal piedistallo e l’ho apprezzato .



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