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aprile

Raffaella Carrà a DM: “A Raccontare…” cominciano personaggi grandissimi. I ‘wannabe’ li lasciamo a casa. Non ho tutta questa voglia di lavorare. Voglio stare in pace, troppa ansia!

Raffaella Carrà

Raffaella Carrà

Questa volta niente balletti o canzoni. Raffaella Carrà ha scelto la via dell’imprevedibilità per il suo debutto su Rai3 con un programma di interviste, o meglio, di racconti, in onda da stasera in prima serata. A Raccontare Comincia Tu, questo il titolo del programma, ‘è uno show che si basa su degli incontri che io faccio con persone famose, molto diverse tra loro. Alcune le conosco, altre per niente’ ci spiega in sintesi Raffaella. E a raccontarsi saranno dei veri numeri uno: Fiorello, Sophia Loren (rispettivamente nella prima e seconda puntata), Maria De Filippi, Leonardo Bonucci, Riccardo Muti e Paolo Sorrentino. La nuova sfida arriva a 10 anni esatti dall’ultimo suo programma da conduttrice. Si trattava di Carràmba che Fortuna, proprio quello stesso format della cui mancata riproposizione non sembra farsi una ragione. Abbiamo chiesto lumi proprio a Raffaella Carrà in persona.

C’è una frase nello studio di Costanzo che dice: la prevedibilità è la morte della televisione. Cosa c’è di più imprevedibile di vedere Raffaella Carrà intervistare qualcuno?

Davide, gliela frego subito questa cosa! La dico alla Maria, con la quale registrerò una puntata nei prossimi giorni… Io becco tutto.

Cosa l’ha colpita di più delle interviste che ha già realizzato?

Mi ha colpito per esempio la difficoltà di portare il maestro Muti a cazzeggiare, ma alla fine ci sono riuscita perchè è un uomo fatto veramente di sacrifici, di lavoro… Se vuoi diventare un grande, devi fare quella strada lì, c’è poco da fare. Quando lo si dice ad un ragazzo, sbuffa, no?!

E Fiorello che cazzeggia sempre, dove l’ha portato?

Con lui è facile. Di Fiore, la cosa bella è che sono riuscita a costruire un’intimità, leggendo le 200 pagine che la redazione del programma mi ha preparato. Ho scoperto cose tenerissime di Fiorello, e anche dolorose da un certo punto di vista.

Per esempio?

Eh, non posso. Sennò poi il titolo quello è, il fatto è uno (ride).

Per Sophia Loren è andata a Ginevra?

Sì, sono andata a Ginevra. Per Leonardo Bonucci sono andata a Torino, a casa sua e poi ovviamente al campo d’allenamento della Juve. La puntata con Maria De Filippi non l’ho ancora registrata, ma sarà a Roma.

Lei è curiosa?

Io sono molto curiosa. In effetti devo ringraziare veramente Stefano Coletta, il direttore di Rai 3, che ha insistito. A tre progetti ho detto di no, perchè non ho quest’esigenza di far la televisione, se non nasce appunto la curiosità. E’ un rischio… un’ora e mezza con una persona sola senza essere noiosi, non è una roba da tutti i giorni.

Beh, però i personaggi che ha scelto sono dei numeri uno…

Eh beh, mica so scema! (ride, ndDM) Devo prendere dei personaggi che abbiano una storia notevole e ricca di avvenimenti, certo. Non è che faccio un programma senza un aiuto, io ho bisogno della vita, delle persone. Io non so com’è e sono molto tesa a vedere stasera com’è questo benedetto programma.

Lei non ha visto le puntate?

No.

Non ha partecipato al montaggio? Si fida?!

Niente, tutto Sergio (Japino, ndDM) fa. Madonna Santa, chissà cosa avrò combinato.

Quando c’è una storia alle spalle, uno può permettersi di fare quello che vuole. Un punto in più di share non penso che le cambi la carriera.

No, anzi, devo dire che è stato fantastico il direttore, che ha detto che non lo fa per lo share. E’ la prima volta che io appaio su Rai 3 come conduttrice, non l’ho mai fatta prima, è tutto nuovo. Ha detto che non è quello che conta, è l’atmosfera che riusciamo a creare… però siamo solo due, non è che siamo in 50. Negli altri programmi uno va via, magari non ti è venuto bene, poi arriva quell’altra e ti viene benissimo. Qui devi tenere testa a tutto quanto, perchè le registrazioni durano due ore, due ore un quarto, e devi tirare fuori un’ora e mezza forte.

E’ un po’ più difficile in effetti…

Menomale che lo riconosce (ride, ndDM). Spero che sia gradevole e soprattutto che esca fuori l’umanità di questi grandissimi personaggi.

Quando si ha a che fare con personaggi che hanno fatto spettacolo con la S maiuscola, è tutto più facile. Normalmente a rompere le scatole è sempre chi conta meno. I problemi arrivano sempre dai wannabe…

I “wannabe” è stupendo (ride, ndDM). Cerchiamo di non avere mai un wannabe, ma qualcuno già fatto. Onestamente devo dire che sono tutti personaggi grandissimi questi. Con Sophia abbiamo avuto dei momenti molto divertenti. Adesso hanno fatto vedere un piccolo spottino e quando parlo di Cary Grant, che ovviamente la voleva sposare… lei continuava a dire no… ed io dicevo “ma guarda che l’ho letto!” e lei mi dice “ce vulimme appiccicà?” (ride, ndDM).

A proposito di “appiccicarsi”, a me ha stupito la sua scelta di invitare Maria De Filippi. Com’è questa “annosa” questione C’è Posta per Te/Carramba?!

Mi hanno riferito che hanno già scritto che facciamo la pace. Onestamente l’ho vista una sola volta vent’anni fa e non ho mai litigato con lei. Il problema di Carramba sono le emozioni, ma Carramba era in un certo senso monotematica: trattava del ricongiungimento tra due persone che non si vedevano da molti molti anni, che magari non è avvenuto prima perchè uno non ha avuto fortuna, e quindi si parla di emigranti. Alla base di C’è Posta per Te, invece, penso che ci sia il chiedere scusa se, ad esempio, un papà o un figlio non sono stati corretti. E questa è un’altra cosa. Le emozioni sono le stesse, solo che da me si piange solo perchè quando arriva la gioia di rivedersi è una sorpresa vera, che fa venire i brividi. Io mi voltavo dall’altra parte per non frignare.

I presupposti quindi, sono diversi…

Assolutamente si, il tema è diverso. Con i fan si rideva tanto, la gente invece si ricorda solo i ricongiungimenti, non c’è niente da fare.

In questi anni le hanno chiesto di tutto. C’è qualcosa che nessuno le ha mai chiesto ma che lei avrebbe voglia che qualcuno le chiedesse?

Adesso non mi viene in mente, perchè mi hanno chiesto di tutto. Però una domanda c’è: “come mai Rai 1 dal 2000, anno in cui è finita Carramba (2002 versione ‘Che sorpresa’, 2009 versione ‘Che Fortuna’), non mi ha mai più chiesto di rifarla vista la quantità di denaro pazzesca che il programma ha fatto entrare nelle casse della Rai? Questo mi domando, ma ci sono altre avventure, altri mondi da scoprire.

Però lo rifarebbe…

Insomma, adesso ho lavorato molto, è ovviamente diverso, perchè con i social molte persone si ritrovano senza bisogno del mio programma. Però, insomma, fatto in maniera diversa, potrebbe essere una cosa… Adesso però non ho tutta questa voglia di lavorare, voglio stare in pace, troppa ansia.

Allora, in bocca al lupo per stasera…

Sono contenta di averla conosciuta perchè quando ha scritto quella cosa… veramente io sono una che si emoziona davanti a certe cose gentili (questo articolo > qui). Uno può essere anche critico in maniera feroce, ma con gentilezza. E lei è gentile.



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3 Commenti dei lettori »

1. NICOLA ha scritto:

4 aprile 2019 alle 20:36

bella intervista con il mio mito a cui ho dedicatola mia tesi



2. NICOLA ha scritto:

4 aprile 2019 alle 20:36

bella intervista con il mio mito a cui ho dedicato la mia tesi



3. aaaaa ha scritto:

4 aprile 2019 alle 22:14

“wannabe”… il termine giusto sarebbe “famosi per essere famosi”, perchè quell’appellativo si meritano…



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