4
marzo

Rai, Salini difende il piano industriale: «E’ una sfida tra cambiamento e vecchi potentati».

Fabrizio Salini

Nuovo o morte. L’AD Rai Fabrizio Salini descrive il suo progetto per l’azienda radiotelevisiva come una sfida: “cambiare o rimanere arroccati a feudi e potentati“. Da una parte il futuro, rappresentato dalla sua proposta, dall’altra “il passato legato a vecchie logiche“. In una lettera inviata al Corriere, il top manager del servizio pubblico ha difeso il progetto di rinnovamento aziendale che verrà presentato nei prossimi giorni e che, stando alle indiscrezioni, sta già creando tensioni e resistenze a Viale Mazzini

Nella missiva da lui stesso firmata, Salini ha fatto riferimento alle voci sul clima inquieto che si sarebbe creato in Rai, premurandosi di smentirle.

La Rai sta vivendo delle giornate importanti: la narrazione dei nostri corridoi che si fa spesso all’esterno, ci penalizza a volte umiliando i nostri sforzi, indugiando nell’utilizzare termini apocalittici come «drammatici», «frenetici», «in fibrillazione» per dileggiare il nostro lavoro quotidiano. In realtà stiamo semplicemente lavorando con molto impegno, come milioni di persone, per rendere finalmente la Rai migliore non solo per domani ma per il suo futuro“.

Senza entrare nei dettagli, che sono poi il vero motivo delle apprensioni registrate a Viale Mazzini, l’AD ha fatto poi riferimento diretto al proprio piano industriale, che – tra le varie misure – prevederebbe la costituzione di otto o nove centri di “produzione e acquisto”, con il conseguente ridimensionamento dei direttori di rete. Al vaglio, anche l’istituzione di un’unica newsroom giornalistica.

In questi mesi abbiamo lavorato su un Piano industriale che ho voluto fortemente e che saprà portare la Rai in una nuova era: è un Piano ambizioso per la Rai e per i suoi dipendenti che si basa sui contenuti che sono la forza e il tesoro della più grande Azienda culturale italiana. Non entrerò nei dettagli del Piano su cui ci stiamo confrontando da settimane lealmente con il presidente Marcello Foa e con i componenti del Consiglio di amministrazione, ciascuno portatore di una propria rispettabile sensibilità. È un dialogo professionale, aperto, leale in cui sempre mettiamo al centro l’interesse della Rai. E sono orgoglioso di ogni singolo minuto trascorso a confrontarci

ha scritto Salini al Corriere. Di certo – come scrive lui stesso – il dialogo è aperto: sempre secondo i ben informati, alla vigilia della presentazione formale del nuovo piano industriale, l’AD si troverebbe tra due fuochi. Da una parte la Lega, critica sul piano news e sul ridimensionamento dei direttori di rete, dall’altra il M5S, più propenso al cambiamento ma comunque attento alle ripercussioni della manovra. Nella partita rientrano anche il Presidente Foa e gli stessi Consiglieri d’Amministrazione, ai quali il piano verrà illustrato nei dettagli.

È un Piano che ha come obiettivo di rendere la Rai più indipendente perché, scegliendo di porre al centro il contenuto, mette le qualità professionali di ciascuno al servizio del prodotto per cui sta lavorando. È un Piano che guarda ai giovani, esaltando la visione multipiattaforma (…) Un altro grande obiettivo è razionalizzare le risorse, evitare gli sprechi, aver rispetto per ogni euro che i cittadini pagano con il canone. È un Piano che prevede di azzerare il gap tecnologico e digitale. È un Piano che, seguendo i modelli europei più riusciti, ci consegnerà una Rai non più chiusa in se stessa ma aperta ai nuovi talenti (…) La sfida è cambiare o rimanere arroccati a feudi e potentati, tra il futuro o il passato legato a vecchie logiche. Puntare sui contenuti ci consentirà di aprirci al mercato, di esaltare le professionalità, di innovarci. La scelta va fatta, di questo sono sicuro

ha proseguito il top manager, difendendo la propria manovra e mettendola in contrapposizione ai commenti di chi – secondo lui – esulando dai contenuti del Piano, vorrebbe la Rai “inchiodata con gli occhi bassi a discutere di vantaggi personali“. Nella salita che porterà all’approvazione del progetto, Salini conta però di avere il sostegno di una maggioranza interna all’azienda:

Sono certo che l’impostazione del Piano avrà al suo fianco la maggioranza di chi ogni mattina esce di casa per venire nelle nostre sedi a lavorare gettando il cuore oltre l’ostacolo per superare il caos dei pochi che passano il tempo a cercarsi una poltrona migliore

ha concluso l’AD, chiedendo proprio ai dipendenti Rai un coraggioso sostegno per “questo sforzo“.



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