Spesso si discute del concetto di meteora e soprattutto di tutti quei personaggi che tentano ogni via al solo fine di non essere inseriti in questa categoria. Se quest’ultimo comportamento sembra predominare, c’è chi pur avendo raggiunto il grande successo, ha preferito defilarsi senza nessuna paura di andare ad assumere questa carica, sicuramente non piacevole.
Pochi sono gli artisti che possono vantare un percorso di questo tipo e con orgoglio rivendicano questa scelta. Uno di questi è senza dubbio alcuno, Luana Colussi.
Nata ad Udine nel 1965, negli anni 80 ha iniziato a muovere i suoi primi passi nel mondo dello spettacolo, facendosi le ossa nelle radio private. Dopo una piccola parentesi come indossatrice, per Luana è arrivato il momento del grande debutto in tv, al fianco di Raimondo Vianello, nel programma Il gioco dei 9. Sempre con Vianello, Luana ha condotto poco dopo il programma Il Motivetto.
L’immagine fresca, l’ironia e la capacità di reggere il confronto con un grande uomo di spettacolo come Raimondo Vianello, le hanno così permesso di farsi amare dal grande pubblico. Per lei sono arrivate in seguito altre esperienze come Una Rotonda sul Mare, Calcio Mania e la sit-com Andy e Norman, con Zuzzurro e Gaspare.
Un momento di grande successo, confermato anche dalla trasmissione Bellissima, concorso di bellezza che ha condotto per tre anni consecutivi e di cui è stata anche testimonial.
Per Luana però questo non era ancora abbastanza. La conduttrice, ha così deciso di abbandonare le Reti Mediaset per tentare nuove strade professionali. Per la Tv di Stato ha condotto programmi come Paese che Vai e ha esordito come attrice, partecipando alla fiction Occhio di Falco.
Dopo un momento di silenzio, dovuto al cambio di network e di immagine ma anche alla fine della storia con Fiorello, Luana è tornata alla conduzione di un programma affiancando Carlo Conti, nello show Va ora in onda.
A questo hanno fatto seguito numerose televendite, la conduzione di eventi ma soprattutto la partecipazione ai cortometraggi Toilette e Sinfamolle, alla fiction Don Matteo e qualche piece teatrale di discreto successo, nonchè una collaborazione saltuaria ma continuativa con il programma Quelli che il calcio, iniziata già nel periodo Fazio.
Dopo questo il nulla. Almeno televisivamente parlando. Negli ultimi anni Luana si è concentrata sulla sua vita privata che le ha saputo dare grandi soddisfazione. Oggi è una donna felicemente sposata e madrei di due bambine. Non ha dimenticato però il suo amore per lo spettacolo. Ha continuato a condurre eventi, comparendo in svariate pubblicità e rendendosi testimonial di prodotti legati allo sport, lavorando per radio e tv private, senza mai svendersi. Al tempo stesso ha continuato a coltivare la passione per il cinema.
Le sono stati proposti reality show che lei ha gentilmente declinato, rimanendo così fedele a quel personaggio che il pubblico ha tanto amato.
A spiegarlo è stata lei stessa nel corso di un’intervista che segue, rilasciata qualche tempo a Friuli.It. Parole che spiegano meglio delle mie, il percorso di un’artista e di una donna che non si è fatta divorare dall’esigenza di apparire. Un bell’esempio oggi come oggi.
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MAMMA A TEMPO PIENO
Due iene, oggi sono due iene”, dice, con tutto l’amore di una mamma. Le due piccole, Marianna e Chiara, le gironzolano attorno. Lei, Luana Colussi, le tiene d’occhio con un sorriso che si vede anche attraverso la cornetta del telefono. Nel tono della voce, nelle inflessioni, si può notare pure il luccichio degli occhi.
Partiamo proprio da qui, dalle sue bambine…
“Sono contenta. Loro hanno saputo darmi una serenità che, se lavori e basta, non puoi conoscere. Ora sono consapevole del fatto che ci vuole qualcosa di così grande per essere felici. Certo, ci sono anche state le notti in bianco contro cui lottare (le piccole dormivano poco), ma mi piace averle dedicate a loro”.
Però la professione è passata in secondo piano…
“E’ vero, ho dovuto lasciare un po’ andare la professione. Ma quando vedi che ti ascoltano, che col tempo crescono in tutti i sensi… Chiara, la più discola, ha due anni, e fa tutto quello che fa l’altra, che ne compie quattro a giugno”.
Le è pesato?
“Non tanto. Amo molto la casa, anche prima che loro nascessero mi piaceva fare la spesa e da mangiare. Soprattutto dolci. La vita è questa”.
E prima?
“Prima era completamente diverso. Mi piaceva. Amavo il mio lavoro e la mia indipendenza. Sapevo che tutto sarebbe cambiato, ma non mi aspettavo di essere così contenta. Pensi che quando stavo con il mio compagno, ora mio marito, dicevo di non voler avere figli perché stavo troppo bene”.
E cosa le manca?
“Un po’ di tempo per me stessa. Piccole cose, come fare il bagno anziché la doccia. Amo nuotare, mi sono iscritta a un circolo e quando le due sono all’asilo, approfitto per fare un tuffo. Ho imparato a organizzarmi”.
Lasciamo la famiglia e parliamo della sua professione. Lei ha lavorato accanto a molti comici, come Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, Gene Gnocchi, Carlo Conti. Che persone sono, al di là della scena?
“Adoro come persone Sandra e Raimondo, con i quali ho mantenuto i rapporti. Ho bellissimi ricordi di quella coppia, della loro ironia sottile e intelligente. Mi trovo molto bene anche con Gene Gnocchi, che ha una comicità più moderna, almeno nel lessico. Conti è simpatico, ma è più una spalla…”.
Vianello e la Mondaini, nella vita privata, sono come in tv?
“Sono proprio così. Quello che mettono in scena è la verità. Si riprendono l’un l’altro e si fanno i dispetti”.
E’ difficile entrare in televisione?
“Per me non tanto. All’epoca ero modella e avevo fatto una pubblicità per una nota marca di shampoo. Gli autori del Gioco dei nove lo videro e si misero in contatto con la mia agenzia. Cercavano una ragazza dall’aspetto mediterraneo e senza esperienza. Io non volevo andare al provino (mi piaceva fare la modella), ma mi convinsero”.
E poi cosa successe?
“C’erano tantissime persone che aspettavano il proprio turno per fare il provino. Io ero l’ultima in lista. Ho aspettato per ore e avevo una gran paura. Ascoltavo i discorsi delle altre, che raccontavano di aver fatto questo e quello in televisione, mentre io non avevo esperienza. L’agenzia mi aveva raccomandato di indossare i tacchi alti. Io ero stanca e intimidita. Tirai fuori dalla borsa le scarpe basse e poco dopo mi chiamarono”.
Chi le fece il provino?
“C’erano gli autori del programma assieme a Raimondo Vianello. Fu una grande emozione. Per me, lui era ancora il Tarzan del sabato sera, quello che faceva andare a sbattere Jane-Mondaini sull’albero. Non avevo nulla da raccontare a livello professionale. Raimondo, che conosceva bene Grado e Trieste per motivi di studio, mi chiese di raccontare del mio paese d’origine. Mi richiamarono dopo una settimana per dirmi che ero stata presa”.
Oggi, però, non è così semplice andare in video…
“Un tempo le cose procedevano in modo più lineare e c’era più serietà, più professionalità. Io mi occupavo dello sponsor e dovevo parlare. Accanto a me c’erano gli uomini di Publitalia che mi correggevano e mi spiegavano come dovevo fare. Oggi, invece, c’è troppa voglia di andare in video e troppa faciloneria”.
E’ stato difficile passare dal ruolo di modella a quello di volto televisivo?
“Per fortuna, all’inizio della mia carriera avevo lavorato per Radio Fantasy (all’epoca la sede era ancora a Grado) e quell’esperienza mi aiutò molto. Mi aveva insegnato a colmare i vuoti, a parlare al momento giusto e non farsi prendere dal panico, a essere fredda. Inoltre, all’epoca vivevo con una ragazza che lavorava al Piccolo di Milano e mi facevo aiutare da lei”.
Che ricordo ha delle trasmissioni radiofoniche?
“La radio è un amore che non può essere sostituito. Mi occupavo sia di programmi di dediche musicali (mi è sempre piaciuto lavorare a contatto con la gente), ma avevo anche una trasmissione durante la quale, tra una canzone e l’altra, parlavo al microfono per un’ora seguendo un mio filo conduttore. Ripensandoci, ho un po’ di nostalgia, di dolce malinconia”.
A un certo punto della sua carriera, lei ha abbandonato Mediaset per approdare in Rai. Perché fece questa scelta?
“Mi ero un po’ stufata di rimanere in Mediaset. Dopo gli inizi, non arrivavano proposte di lavoro interessanti. Ero disillusa e delusa. Ora che sono più matura e mi riguardo indietro, mi rendo conto che non capivo i meccanismi. Mi aspettavo che, avendo fatto un buon lavoro, il mio impegno venisse ripagato. Da buona friulana, non riuscivo a propormi nel modo giusto. Mi mancava quella sfacciataggine necessaria per essere ascoltata. Così mi spostai a Roma. Non mi sono limitata alle trasmissioni Rai. Ho fatto anche teatro. Ho trovato tanti attori bravissimi, più di quelli che lavorano in tv”.
Oggi, le sue apparizioni in video sono sporadiche…
“Ogni tanto mi piace tornare davanti alla telecamera. Per me si tratta di qualche pillola di respiro. Comunque, da quando ho incontrato mio marito, ho imparato a guardare le cose nella giusta prospettiva. Ho capito che l’amore è fatto di cose fragili e di tanta attenzione”.
Ogni tanto lei è ospite di Quelli che il calcio. A tifare Udinese siete soltanto lei e Mal. Non si sente un po’ confinata in una riserva indiana?
“L’Udinese non è solamente una squadra che non dà fastidio, ma suscita anche simpatia. Andando allo stadio, poi, ci si rende conto che il tifoso bianconero è più contenuto e rispettoso degli altri. Certo è che la squadra potrebbe essere trattata un po’ meglio”.
Navigando su Internet, ci si imbatte nelle sue fotografie. Che effetto le fa essere ‘sbirciata’ dagli internauti?
“Per lo più si tratta di foto di posa e l’effetto è lo stesso di quando si esce sui giornali. Mi è sempre piaciuto posare davanti all’obiettivo. Tuttavia, non ho mai fatto calendari e nemmeno serate in discoteca (mi sembra di portare via i soldi alla gente). Non voglio apparire per il solo gusto di essere vista. In questo sono fin troppo friulana”.
E le fotografie rubate dai paparazzi?
“Quelle sono davvero immagini rubate da chi, fastidiosamente, invade la tua vita privata. A differenza di tanti, che vogliono far parlare di sé, non ho mai chiamato i paparazzi per dire loro dove andavo a cena e con chi. Se ci bada, nelle foto pubblicate sulle riviste, i vip appaiono stranamente perfetti. E’ un meccanismo simile a quello dei reality”.
Hubert Londero
1. Dranto ha scritto:
14 febbraio 2008 alle 16:56