Tutti contro Claudio Baglioni. Lo sport più diffuso in queste settimane consiste nel contestare le scelte del cantante e conduttore del prossimo Festival di Sanremo. Nel mirino, ancora una volta, l’esclusione dalla kermesse di Caramelle, brano contro la pedofilia di Pierdavide Carone e dei Dear Jack, presentato ieri sera a La Repubblica delle Donne di Piero Chiambretti. Se la discussa scelta di Baglioni non ha (apparentemente) scosso più di tanto gli stessi autori, che con una certa diplomazia hanno ribadito di astenersi da giudizi fino a quando non avranno ascoltato le canzoni selezionate, della stessa filosofia non è stata Iva Zanicchi.
L’Aquila di Ligonchio ha più volte punzecchiato il cantante, in primis quando Chiambretti le ha domandato se fosse dispiaciuta di non essere stata chiamata per presenziare e festeggiare sul palco dell’Ariston i “50 anni di Zingara”, che proprio nel 1969 vinse il Festival. La cantante confessa:
“Io me l’aspettavo, dico la verità, ci sono state persone che hanno premuto affinché mi dessero un premio, ma dato che di solito il premio lo si dà quando si è ad un passo dalla tomba… tiè, io non lo voglio, tiè caro Baglioni, tienitelo il tuo premio anche perché non sei tanto giovane, abbiamo pochi anni di differenza”.
Ironia, si direbbe. Ma poco dopo commentando il brano presentato da Carone e i Dear Jack, l’invettiva si fa più aspra:
“Il testo è da brivido, due sono le cose: o a Sanremo ci sono quest’anno delle canzoni che fanno tremare i muri, oppure Baglioni è sordo completamente e non può più fare quello che fa. Perché non può avere ascoltato una canzone come questa e averla scartata, dal momento in cui Baglioni decide lui, dice”.
E infine la stoccata finale che allude probabilmente ai vari conflitti di interessi di Baglioni (se n’è parlato peraltro nella stessa trasmissione):
“Non puoi eliminare una canzone come questa e chissà che stronz**te ha messo dentro solo per altre ragioni che noi non conosciamo, anzi, che voi non conoscete, ma che io conosco molto bene”.
Anche Cristiano Malgioglio è d’accordo:
“I signori di Sanremo avevano il terrore o la paura che questo brano vincesse, ma ha già vinto Sanremo”.
Sebbene esagerate, le parole di Cristiano Malgioglio non sono del tutto sbagliate. Non godrà della vetrina di Sanremo, ma Caramelle, grazie all’abile tam tam mediatico delle ultime settimane, orchestrato dal potente Lorenzo Suraci – proprietario di RTL 102.5 nonchè manager del gruppo – ha sicuramente avuto la sua buona dose di promozione e pubblicità. Forse addirittura superiore a quella che avrebbe avuto se fosse stato uno qualsiasi tra i 23 brani non vincitori del prossimo Festival.
1. marco ha scritto:
24 gennaio 2019 alle 15:06