Essere una finestra su quelle storie che spesso non trovano spazio nei telegiornali e nei talk. È questa la vocazione di Confessione Reporter, il programma di informazione condotto da Stella Pende che ritorna questa sera su Rete 4 dopo Quarto Grado. La collocazione in palinsesto, malgrado il buon traino offerto dal programma di cronaca nera, si rivela però ancora una volta decisamente penalizzante: l’orario di partenza è infatti fissato alle 0.30.
Ed è un vero peccato considerando anche il tema spinoso e poco noto che sarà affrontato nel primo appuntamento, dal titolo Figli (di preti). Al centro dell’inchiesta, realizzata dalla giornalista, il fenomeno dei bambini avuti segretamente da religiosi, che professano ancora il loro sacerdozio. Giovani spesso poveri, sofferenti, abbandonati al loro destino. Una puntata destinata quindi a gettare nuove pesanti ombre sulla Chiesa. L’inchiesta porterà comunque a galla anche storie positive: quelle di uomini che hanno avuto il coraggio di lasciare l’abito talare e di crescere, insieme alla propria amata, la prole.
Il 9 novembre sarà la volta di un altro reportage destinato a far discutere, su un argomento in questo caso di stretta attualità: l’immigrazione. Il titolo della puntata è Niger, figli della tortura. Racconti e voci raccolti nel tormentato paese sub-sahariano, confinante con la Libia, che è teatro da anni di un massacro dimenticato dall’opinione pubblica nazionale e internazionale.
Il 16 novembre appuntamento con Una madre per tutti, che tratterà delle coppie sterili, circa 60 al mese, che partono dall’Italia per andare in Ucraina a cercare una donna che avrà un figlio per loro. Ci sarà spazio anche per approfondire casi di maternità surrogata che riguardano Stati Uniti, Canada e India.
Il 23 novembre sarà proposta l’inchiesta Rinati. Come stanno, chi sono i sopravvissuti delle grandi tragedie? Protagonisti quegli uomini, donne, ragazzi, che sono stati giorni sotto le macerie causa terremoti, che hanno passato 46 ore dentro una grotta allagata in Thailandia o che hanno fatto un volo di 30 metri dal Ponte Morandi di Genova.
Il 30 novembre puntata incentrata su Le Nuove Politkovskaja, ovvero le giornaliste barbaramente uccise nel mondo. Al centro del racconto il loro coraggio di lavorare – nonostante le minacce di morte – sulla corruzione e le altre magagne dei loro governi. Si chiude il 7 dicembre con un meglio di quanto proposto nell’arco delle precedenti puntate.
1. Annamaria Ansoldi ha scritto:
5 novembre 2018 alle 16:14