16
ottobre

Niagara: ambientalismo a cascata, Licia Colò non rinuncia alle emozioni

Niagara, Licia Colò

La visione di , il nuovo programma di Rai2 condotto da Licia Colò, suscita stupore ma anche invidia. Reazioni prevedibili: alzi la mano chi non vorrebbe prendere il posto della bionda divulgatrice e girare il mondo alla scoperta delle meraviglie naturali. Ad ammaliare e coinvolgere il telespettatore, del resto, ci pensa la stessa Licia con uno stile che potremmo definire emozionale, proprio di chi ha sposato la causa ambientalista con dichiarata convinzione.

Per il suo ritorno sul servizio pubblico, Colò non ha sfoderato particolari effetti speciali. Al netto delle migliorie tecnologiche, che oggi consentono riprese in alta definizione e sempre più spettacolari (nel programma si fa spesso utilizzo di droni), la conduttrice si è ripresentata al pubblico Rai con i modi garbati che la caratterizzano da sempre ed anche con un approccio romantico alla natura. Anzi, alla “madre Terra“.

Il valore specifico portato dalla divulgatrice è proprio la capacità di documentare ogni situazione con uno stupore che sfiora corde emozionali e che va spesso oltre al mero aspetto contenutistico. Ieri sera, ad esempio, Licia ha assistito da vicino alla doppia eruzione ravvicinata del geyser Strokkur, in Islanda: un evento da lei accolto con meraviglia e definito “probabilmente un regalo tutto per noi e per voi“.

Spaziando dai ghiacciai alle cascate, dai vulcani ai deserti, Licia Colò guida di persona il telespettatore in luoghi in cui effettivamente “la natura fa spettacolo”, come recita il sottotitolo del programma. Lo stile divulgativo è chiaro, non fa ricorso a sensazionalismi. Le due ore di trasmissione, tuttavia, richiedono una soglia di attenzione abbastanza alta: infelice la scelta di inserire documentari ‘vecchio stile’ sugli animali, che mettono alla prova anche lo spettatore più convinto e stroncano sul più bello il ritmo della puntata. Curioso il fatto che la presentatrice utilizzi un tono di voce leggero anche in mare aperto o in mezzo ad un bosco, quasi a non voler disturbare la quiete circostante.

Alcuni hanno definito Licia Colò la Alberto Angela della natura, ma a nostro avviso il paragone non tiene conto di un elemento che identifica  e differenzia specificamente la conduttrice di Niagara. Quest’ultima non nasconde infatti la propria adesione alla causa ambientalista, che diviene spesso la chiave di lettura per comprendere alcune precise scelte, come quelle di denunciare situazioni negative o di documentare realtà in cui l’uomo ha difeso la natura e l’ha rispettata attraverso scelte eco-sostenibili. E non mancano le chiose a sfondo pedagogico:

Tutti noi facciamo parte di questo grande gioco della vita, chiamiamolo così. Però è fondamentale in qualsiasi gioco che ci sia lealtà e rispetto e molte volte noi nei confronti degli animali tanto rispetto non lo abbiamo

ha affermato Licia nella più recente puntata. Non poteva mancare uno spazio sulla regressione dei ghiacciai. Sulle battaglie ambientaliste, Colò si (sbi)lancia e insiste, anche a costo di risultare – come in effetti può accadere nell’arco della stagione – ripetitiva o retorica: diventa un Niagara in piena.



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