Hanno provato a miscelare la formula e hanno steccato. Se le prime due edizioni di Grande Fratello Vip puntavano sull’individualità e su personaggi dalla chiara fama e personalità, per la terza stagione del reality show la scelta è stata quella di concentrarsi sul gruppo. E così ieri abbiamo assistito all’ingresso di ben 19 concorrenti, buona parte dei quali lontani dal concetto di “persona molto importante”.
I motivi di tale scelta potrebbero esser legati alla sempre maggiore difficoltà di coinvolgere star ma anche alla consapevolezza che quando le dinamiche prendono il sopravvento non c’è blasone che tenga (vedi l’anno scorso lo scoppio del caso Rodriguez-Moser-Monte). Il problema è che quello che accadrà (o non accadrà) non è sempre governabile o preventivabile e, in attesa degli eventi, il telespettatore, bramoso di vip, va incuriosito e incollato al video. E il cast scelto non lo fa. I più in vista sono Eleonora Giorgi, il cui carattere imprevedibile non è ancora noto a tutti, e Francesco Monte, divenuto molto famoso proprio per i reality e dunque non in grado di alimentare un meccanismo di richiamo dall’esterno. Il resto del gruppo è, tranne qualche eccezione, un insieme di “ma chi” o “déjà vù”. Troppa gente che non riesce a superare la soglia minima di attenzione per lo spettatore, almeno in prima battuta. E gli ascolti del kick off, tra i più bassi mai registrati nella storia del programma, lo dimostrano.
E’ come se si fosse scelto di puntare su meccanismi tipici del GF nip, che comporta un’affezione graduale ai suoi personaggi, mentre al contrario il reality classico, nella sua ultima edizione, ha puntato su personaggi forti. Una sorta di cortocircuito che in ogni caso andava gestito meglio. Se non potete permettervele o non ritenete utili le star, almeno evitate di confezionare un cast che sa di naftalina. Ops, proprio come quella che si mette negli armadi…
1. RoXy ha scritto:
25 settembre 2018 alle 18:26