Cinquanta emittenti, 250 programmi da valutare, dieci giurie internazionali per otto premi e due riconoscimenti speciali. Sono solo alcuni dei numeri dell’edizione di quest’anno del Prix Italia, il concorso internazionale fondato a Capri 70 anni fa che, tra oggi e il prossimo 29 settembre, torna per premiare ancora una volta i migliori programmi radio, TV e web.
Nel 1948, in pieno dopoguerra, la Rai invita sull’isola azzurra le grandi emittenti (allora radio, in seguito colossi multimediali) con l’obiettivo di costruire una nuova cultura comune. Tanti i Paesi europei ad aderire da subito, con loro anche gli osservatori di Unesco e Stati Uniti. La location non viene scelta a caso: ‘globale’, tollerante, colta e aperta, un faro, in mezzo al mare agitato del mondo di allora, famoso per moda, storia, natura, bellezza.
Così, via via nel tempo, il premio cresce e si allarga per tipologie di media e stati coinvolti, riuniti ogni anno. In occasione dello speciale anniversario il premio del 2018 si svolge di nuovo a Capri e i broadcaster si sfidano sul tema della memoria che nell’epoca del digitale è forse ancor più difficile da rendere, perché come recita il sottotitolo di questa edizione The history we tell today is our tomorrow.
Oltre al premio speciale del Presidente della Repubblica e a quello Cross-piattaforma, messo a bando per la prima volta e dedicato all’utilizzo multimediale di materiale d’archivio, il concorso prevede l’assegnazione di 8 riconoscimenti: 3 per il concorso radiofonico, 3 per il concorso televisivo e 2 per il concorso web. I premi vengono assegnati da 7 giurie: 3 per la Radio (categorie Musica, Drama, Documentario e Reportage), 3 per la Televisione (Performing Arts, Fiction, Documentario) e 1 per il Web (Factual, Entertainment).