Le polemiche e gli imprevisti non erano nella sceneggiatura, questo è certo. Ma sono comunque andati in scena. Ironia della sorte, in queste settimane a diventare oggetto di contese sono state due fiction targate Lux Vide in lavorazione per la prossima stagione: Che Dio Ci Aiuti 5 e I Medici 2. La produzione con Elena Sofia Ricci ha abbandonato, non senza clamore, lo storico set di Fabriano, mentre quella dedicata alla dinastia fiorentina si è vista negare l’utilizzo del duomo di Pienza per le riprese.
In entrambi i casi, le controversie hanno avuto risalto nelle cronache locali, legate ai territori che grazie alle fiction in questione ottengono visibilità e notorietà.
In particolare dell’addio di Che Dio Ci Aiuti a Fabriano si parla da oltre un mese, da quando – il 25 giugno scorso – nella località marchigiana sarebbero dovuti iniziare gli allestimenti per i primi ciak previsti a metà luglio. Ma né tecnici né cast si sono presentati all’appuntamento, visto che era stato deciso di spostare altrove la produzione.
Dura la reazione del sindaco di Fabriano, sfogatosi sul suo profilo Facebook per informare i cittadini che l’amministrazione non era al corrente della cancellazione delle riprese:
“Consideriamo questo atteggiamento profondamente offensivo nei confronti dell’Amministrazione e di tutta la città. Non ci sono giustificazioni di sorta non tanto per la decisione ma per la mancata comunicazione. Un comportamento che delinea una assenza assoluta di professionalità e che getta un ombra di inaffidabilità pesante da cancellare“
aveva strillato il primo cittadino, adombrando in seguito la possibilità che le responsabilità dello strappo con Lux Vide fossero della Regione (accusa però smentita con una secca replica dello stesso ente regionale). E così, dopo quattro stagioni di ciak battuti nelle Marche, Che Dio Ci Aiuti ha cambiato location: le riprese in esterna, attualmente, stanno avvenendo a Fiano Romano.
Come anticipato, però, anche la fiction I Medici 2 si è recentemente scontrata con imprevisti e polemiche: a Pienza, il parroco ha negato alla Lux Vide la concessione della concattedrale per le riprese di alcune cerimonie funebri previste dal copione. Il religioso, scottato da un utilizzo improprio della chiesa avvenuto nei giorni scorsi (l’edificio sacro – racconta La Nazione – sarebbe stato utilizzato come camerino per una rappresentazione teatrale) ha deciso di chiudere le porte del tempio agli attori della fiction Rai.
In un comunicato, premettendo di non aver “nulla contro la Lux Vide e con le attività che da anni promuove” e di apprezzare la decisione del Comune di autorizzare le riprese, il parroco don Andrea Malacarne ha ribadito di essere contrario all’utilizzo del duomo per “attività al di fuori delle funzioni liturgiche“, indipendentemente da ogni considerazione economica.
Una presa di posizione che ha diviso la cittadinanza e messo in allerta il Comune, nella speranza che il diniego del religioso non indisponga la casa di produzione.
1. saver ha scritto:
7 agosto 2018 alle 19:45