Difficilmente in tv si migliora invecchiando. Di solito, con l’andare avanti delle edizioni o delle stagioni, i programmi si sfaldano, perdono mordente, e ciò che all’esordio era interessante, quasi sempre finisce col diventare patetico. Questo, e del tutto a sorpresa, non è accaduto con la fiction di Rai 1 Tutto può Succedere, che con la terza stagione, in onda nei lunedì estivi, sembra aver raggiunto la maturità.
Tutto può Succedere 3: i personaggi sono più maturi e più credibili
La crescita non riguarda l’Auditel, perchè gli ascolti non hanno mai particolarmente brillato e restano stabili nella loro mediocrità. Piuttosto, è tutta nella narrazione, nei personaggi, che sembrano aver trovato il proprio spazio mischiandosi bene l’uno con l’altro e formando un insieme armonico. Sono cresciuti, insomma, e, pur restando fedeli a se stessi, hanno smussato gli angoli che li rendevano respingenti.
Per fare qualche esempio: Ambra (Matilda De Angelis) è sempre scombinata, continua a complicarsi la vita, ma non dà più la colpa agli altri e se ne assume le responsabilità; Federica (Benedetta Porcaroli) seguita ad andare contro il volere paterno, ma non è più egoriferita, bensì decisa a salvare il mondo; Max (Roberto Nocchi) ha preso coscienza di sé e dell’Asperger, e la sua sindrome non è più considerata malattia ma solo condizione.
La fiction ha fatto un vero e proprio bagno di credibilità, al quale deve aver contribuito la dedizione degli attori, tutti presenti in tutte le stagioni e tutti preparati; ha forse aiutato, poi, l’allontanamento di un sotto nucleo del nucleo familiare principale, quello composto da Giulia (Ana Caterina Morariu) e dal marito, partiti per adottare un bambino e dei quali non si sente la mancanza.
Se la prima stagione era risultata troppo lenta, poco coinvolgente, e la seconda invece aveva puntato su toni esagerati che stridevano, la terza ha trovato il giusto equilibrio. Le storie narrate, sebbene molto particolari, riescono finalmente a creare empatia nel telespettatore, perchè le difficoltà della famiglia Ferraro vengono snocciolate con naturalezza, ci si può immedesimare, ed in alcuni casi emozionarsi.
La Rai in questo prodotto ci ha creduto, dandogli un futuro quando tutto remava contro. Ed oggi, dal punto di vista dei contenuti, si può considerare una scommessa vinta.
1. kalinda ha scritto:
20 luglio 2018 alle 11:24