La prova dei fatti arriverà a breve. E, a quel punto, le parole conteranno poco. Con l’ormai prossimo rinnovo dei vertici Rai (l’attuale governance scadrà a fine giugno), il governo Lega-M5S dimostrerà se intende cambiare registro o seguire le logiche della lottizzazione che – più o meno esplicitamente – hanno guidato le nomine del servizio pubblico anche nel recente passato. Su questo aspetto, il vicepremier Luigi Di Maio ostenta certezze e azzarda promesse.
Stamane, intervenendo a Coffee Break su La7, il leader del M5S ed esponente di governo è intervenuto sull’argomento affermando:
“Adesso si nomineranno i nuovi vertici della Rai. Lo dico qui e lo assumo come impegno perché l’ho già detto: le nomine in Rai del Consiglio d’Amministrazione, del Direttore Generale e del Presidente non devono essere ad appannaggio della politica. Devono essere persone sganciate dalla politica che devono avere una mission: devono arrivare lì e cominciare a fare una cosa molto semplice, capire come si spendono i soldi del canone degli italiani“.
Premesso che sarebbe riduttivo – se non addirittura errato – attribuire alla governance un mero ruolo di controllo (che spetta piuttosto alla Vigilanza), resta da capire in che termini tale compito dovrebbe essere assolto dai futuri nominati. Al riguardo, Di Maio ha spiegato:
“Facciamo una bella analisi di tutti quelli che non sono entrati per concorso, che sono stati nominati dalla politica, che sono stati stabilizzati, gli appalti e le consulenze esterne, e cominciamo a capire come si stanno buttando i soldi degli italiani o spendendo bene, perché ci sono anche bravissimi professionisti“.
Parole che completano le affermazioni rilasciate ieri a Porta a Porta dallo stesso vicepremier, il quale aveva espresso la volontà di fare un censimento dei “raccomandati della Pubblica Amministrazione e tra questi anche quelli che ci sono in questa azienda, la Rai“.
Secondo indiscrezioni, tra i profili che il governo sta vagliando per i nuovi vertici Rai ci sarebbero anche quelli di Ferruccio De Bortoli (che si è sempre detto non interessato), del DG di Stand by me Fabrizio Salini, di Fabio Vaccarono, dal 2012 Country Director di Google Italy. In lizza per la Presidenza Rai, secondo accordi politici, ci sarebbero invece Maurizio Gasparri e Paolo Romani.
1. silvia ha scritto:
21 giugno 2018 alle 06:39