La Repubblica? “Il giornale dell’orfano“. Hanno suscitato polemiche e indignazione le parole pronunciate ieri dal professor Paolo Becchi a SkyTg24. Nel corso della diretta, l’accademico – noto per aver simpatizzato in passato per i Cinquestelle – si è lasciato sfuggire un’infelice definizione riferita al direttore di Repubblica Mario Calabresi, figlio del Commissario assassinato a Milano il 17 maggio 1972.
Su SkyTg24, le parole di Becchi hanno istantaneamente provocato il biasimo da parte di Daniele Bellasio, caporedattore della sezione Esteri di Repubblica, che partecipava al dibattito. “Spero di aver sentito male” ha sbottato il giornalista, chiedendo al conduttore Renato Coen – che in un primo momento non aveva colto la frase incriminata – di verificare cosa fosse stato appena detto.
“La rete semmai potrà chiedere scusa in un altro momento, è difficile andare avanti quando si sentono queste cose“
ha aggiunto Bellasio, mentre il conduttore – dopo un ragguaglio dalla regia – si apprestava a chiedere scusa per la frase “particolarmente offensiva” andata in onda. Invitato a scusarsi per le sue affermazioni, tuttavia, il professore genovese si è negato:
“Ma non ci penso nemmeno! Ho detto la verità“.
A stretto giro, anche la direttrice del canale all news Sarah Varetto ha preso le distanze da quanto avvenuto in diretta.
Ci dissociamo completamente dalle orribili parole del professor #Becchi, come fatto in diretta da @RenatoCoen. Inaccettabili. @SkyTG24 non tollera simili affermazioni. @repubblica @mariocalabresi
— Sarah Varetto (@sarahvaretto) 7 giugno 2018
Non è la prima volta che il professore genovese fa parlare di sé a seguito di un’ospitata televisiva. In realtà, come sottolineato dal giornalista Giuseppe Cruciani su Twitter, pare che Becchi avesse usato espressioni simili anche altre volte, senza che vi fosse stata tuttavia alcuna levata di scudi.
1. luca_parma ha scritto:
8 giugno 2018 alle 11:19