Se, da una parte, i nuovi programmi di Rai3 faticano a decollare negli ascolti (Cyrano sta addirittura cadendo in picchiata), dall’altra il canale diretto da Stefano Coletta può contare su un ritorno che, in tal senso, fa almeno nutrire qualche speranza. Ci riferiamo al debutto della seconda edizione di Sono Innocente, il programma condotto da Alberto Matano e dedicato ai casi di “giustizia ingiusta”. La trasmissione ripartirà stasera in prime time con un ciclo di sei nuove puntate.
Al centro del racconto, guidato dall’anchorman del Tg1 approdato a Rai3 sotto la direzione di Daria Bignardi, ci saranno ancora storie di errori giudiziari, di innocenti condannati ingiustamente, detenuti, poi scarcerati e risarciti dallo Stato. Veri e propri drammi consumatisi nelle aule di tribunale, ma anche vicende di riscatto presentate attraverso la voce dei loro protagonisti e delle persone che le hanno condivise. Le testimonianze saranno supportate da dettagliate ricostruzioni.
In questa nuova stagione, il racconto si dividerà in tre momenti distinti, con tre storie differenti tra loro, ma con lo stesso denominatore: la “giustizia ingiusta”. La prima puntata si aprirà con la storia di Elaine Silva, una ballerina di origini brasiliane giunta in Italia all’età di 23 anni per lavorare come barista e animatrice nei parchi acquatici della riviera romagnola. La sua vita cambia quando viene arrestata per traffico di droga. Nell’appartamento che condivide con un’amica, una sera, a sua insaputa, si ferma a dormire uno spacciatore internazionale. Il giorno successivo si trova coinvolta in una retata effettuata all’interno dell’abitazione. Elaine viene così portata via e rinchiusa in carcere. Passeranno 9 mesi prima che possa essere riconosciuta innocente.
Il secondo caso è considerato l’errore giudiziario più clamoroso dei nostri tempi. La notte del 17 giugno del 1983 avviene il blitz anticamorra più spettacolare della storia. Vengono arrestati camorristi, assassini, ergastolani e spacciatori. Fra di loro spicca però un uomo insospettabile: Enzo Tortora. L’accusa è di partecipazione alla Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo. Sono dei pentiti ad accusarlo di essere un affiliato alla NCO, nonché un trafficante di droga. Il carcere, l’umiliazione delle manette, la gogna mediatica. Per diversi mesi Enzo Tortora è il mostro da sbattere in prima pagina. Dopo sette mesi in prigione, gli vengono concessi gli arresti domiciliari; si candida alle elezioni europee con i radicali per poter portare il suo caso in Europa. E’ il giugno del 1984 quando viene eletto, pochi mesi prima della condanna in I° grado: 10 anni per spaccio di droga. In appello, dopo una potente arringa di 20 minuti contro i suoi accusatori, viene assolto. Muore nel 1988 dopo una lunga malattia. Alberto Matano ne parlerà in studio con la figlia Gaia Tortora.
Lorena Morselli, protagonista dell’ultima vicenda, è stata accusata del crimine peggiore che si possa immaginare: aver abusato dei propri figli e di altri bambini con la complicità di un gruppo di adulti. A puntare il dito contro di lei, suo marito e altre 18 persone, tutte residenti nella provincia di Modena, sono gli stessi bambini, che tra il 1997 e il 1998, ascoltati da un’assistente sociale dell’Asl di Mirandola, raccontano di abusi sessuali, messe nere e riti satanici con sacrifici umani. Uno scenario da film horror che, dopo quasi vent’anni di processi, si rivelerà essere uno dei più gravi errori giudiziari del nostro Paese.
1. giovanni ha scritto:
16 aprile 2018 alle 10:52