Ma scusate: Elisa Isoardi sarà libera di gestire come le pare la propria vita privata? Sembra assurdo, la risposta è no. La conduttrice di Rai1 è finita al centro di una paradossale polemica per la sua scelta – esternata sulle pagine di un settimanale – di sostenere il fidanzato Matteo Salvini “arretrando, stando nell’ombra“. Apriti cielo. Benpensanti e femministe 2.0, travisando tutto, hanno tradotto quelle sue parole (avvedute, in realtà) in una sorta di incitamento alla sottomissione della donna e si sono scagliati contro di lei.
“Sono orgogliosa dei risultati e dei successi di una persona che fa parte di me. È il suo momento. Ho il dovere di non confondere i piani. Per rispetto. Per amore. Una donna, per quanto in vista, deve sempre dare luce al suo uomo. E la luce, il sostegno, la vicinanza spesso si danno arretrando. Stando nell’ombra“
Queste le dichiarazioni dello ’scandalo’ rilasciate da Elisa Isoardi al settimanale Oggi. La conduttrice di Buono a sapersi ha in sostanza manifestato la volontà di mantenere un profilo defilato rispetto alla forte esposizione pubblica del proprio fidanzato, che le recenti elezioni hanno consacrato come ascendente leader del centrodestra. Preferisce non vivere di luce riflessa ma “dare luce al suo uomo“.
Una scelta personale che riteniamo non solo avveduta, ma anche condivisibile: ‘confondere i piani’ tra vita pubblica e privata, infatti, esporrebbe la presentatrice Rai al rischio di essere fatalmente bollata come la “fidanza di”, definizione svilente in quanto riferita ad una concezione di subalternità della donna. Per non parlare dei pregiudizi che – in caso di sovrapposizione dei ruoli – penderebbero sulla carriera professionale della stessa Isoardi, la quale, secondo i ben informati, coltiverebbe legittime e scalpitanti ambizioni televisive. Facendo un passo indietro rispetto alla figura istituzionale di Salvini, quindi, la signorina (che in Rai nel bene e nel male ci lavora da 15 anni) tutelerebbe innanzitutto se stessa.
Ma vallo a spiegare a certi paladini del politicamente corretto, che nella decisione della conduttrice piemontese ci hanno visto una volontà di assoggettamento all’uomo ed hanno persino scomodato l’accusa di alto tradimento alla causa del femminismo. Che poi, a pensarci bene, la contraddizione e l’ipocrisia di tali critiche sono evidenti, visto che la vera emancipazione dovrebbe essere quella che consente ad una donna di decidere in libertà cosa fare e come gestire la propria vita privata.
E’ legittimo, infine, sospettare che alcune critiche indirizzate alla Isoardi siano state influenzate da un soggettivo giudizio politico sul leader leghista. Il che darebbe ulteriori conferme sulla valida decisione della conduttrice di non interferire con l’attività pubblica di quest’ultimo. Nota dolente su cui riflettere: a scatenarsi con maggior acredine contro la signora di Buono a sapersi sono state soprattutto delle donne. Questo sì, alla faccia della tanto reclamata e puntualmente tradita solidarietà femminile.
1. Giuseppe ha scritto:
16 marzo 2018 alle 19:24