Considerare politica e tv d’intrattenimento due mondi lontani sarebbe oggi cosa evidentemente sbagliata; temi come quelli della satira, censura e par condicio, dimostrano che in realtà il piccolo schermo è molto più vicino alle aule del parlamento di quanto non si possa pensare.
L’ultimo caso di “ingerenza“, se tale si vuol considerare un commento politico ad un prodotto artistico di cui si potrebbe rivendicare autonomia di ideali e di intenti, riguarda la serie tv dei “I Liceali 2“. Fiction, dunque, non satira o salotti politici in cui proposte di legge e gossip si mischiano spesso troppo grossolanamente. Come riferisce Alessandra Menzani di Libero, infatti, la messa in onda della seconda puntata della serie interpretata, fra gli altri, da Claudia Pandolfi, non ha mancato di suscitare malcotento in Senato, fra le fila del Pdl. Il racconto dell’occupazione del liceo romano in cui si svolgono le vicende, c’è da ammetterlo, non conteneva nessun messaggio che fosse sconvolgente o nuovo agli occhi di uno spettatore attento.
Le proteste studentesche, infatti, sono indubbiamente fatti ciclici, che hanno riguardato nel corso degli anni legislature di destra e di sinistra, e risparmiato pochissimi ministri che si sono occupati di Istruzione; molto spesso, chi le ha vissute lo sa, si risolvono in una bolla di sapone, restando ricordi importanti per l’esperienza personale, senza però rappresentare svolte epocali nella storia della democrazia che si fa piazza e segna un punto contro “i potenti“. Sulla base di tali premesse, l’autogestione di una scuola potrebbe entrare a pieno titolo nella sfilza di momenti topici che una qualunque fiction del Belpaese potrebbe utilizzare per raccontare la nostra realtà, tanto sterotipata quanto vera. Eppure, quest’ultima occupazione televisiva somigliava troppo a ciò che l’Italia sta realmente attraversando, e la preoccupazione di Maurizio Gasparri, riguarda proprio questa vivida analogia.
“Questa serie tv raccoglie luoghi comuni e critiche insensate all’operato del governo” – ha spiegato il leader del Pdl al Senato – “Le fiction, si sa, parlano alla pancia del paese molto più di qualsiasi tg, perchè usano il linguaggio dell’intrattenimento“. E nonostante il seguito non proprio entusiasmante della serie, bocciata dal verdetto dell’auditel, il senatore non esita a definire una tale rappresentazione “pericolosa“. E per l’area di maggioranza del Senato, il fatto che questa fiction sia in onda proprio su Canale5, è l’ennesima riprova che in Italia non esista la censura. Ha continuato Gasparri: “Qui siamo al conflitto d’interesse al contrario, al paradosso, è la conferma che Berlusconi non gestisce più nulla nella tv commerciale“.
Quel 16,02% di share, al quale la fiction è sprofondata proprio con la puntata in onda lo scorso venerdì, non sembra essere di consolazione per il presidente del gruppo parlamentare del Pdl, che riferisce delle stesse preoccupazioni maturate dal Ministro Gelmini.
In ogni caso, se dovesse arrivare una stroncatura per i “I Liceali 2“, non sarà certamente causata dalla censura, alla quale Gasparri dichiara di essere contrario, così come al qualunquismo di una fiction che ha regalato agli spettatori una puntata “pigra, criptocomunista, approssimativa e piena di messaggi subliminali sbagliati“; all’eventuale addio ai ragazzi okkupati al grido de “i tagli alla finanziaria ci rubano il futuro“, potrebbe costringerci l’auditel. Ipotesi a quanto pare auspicabile per qualcuno, plausibile per tutti.
1. warhol_84 ha scritto:
25 novembre 2009 alle 18:44