Nel giorno dopo le elezioni, il primo ‘inciucio’ lo hanno fatto in tv Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu e Mia Ceran. A Quelli che… Dopo il Tg, il nuovo programma dell’access prime time di Rai2, i tre conduttori hanno messo assieme spunti provenienti da altre trasmissioni a loro familiari: RaidireNius e Quelli che il calcio, in primis. L’accrocco televisivo, abbastanza evidente, ha tolto al telespettatore l’effetto sorpresa.
A destare l’attenzione, tuttavia, è stata l’inevitabile ed appropriata scelta di incentrare la prima puntata del programma sulla satira politica, in riferimento ai risultati elettorali. Al di là di qualche battuta ben riuscita, però, il copione recitato da Luca e Paolo non conteneva freddure particolarmente incisive. I due comici, relegati dietro al bancone del tg satirico (déjà vu da Striscia la Notizia), hanno al massimo suscitato un lieve sorriso.
Va comunque riconosciuto che qualche piccolo tentativo di improvvisazione da parte di Bizzarri e Kessisoglu c’è stato, ma non è stato alimentato adeguatamente. Anche e soprattutto da parte di Mia Ceran, che prosegue il proprio sodalizio professionale con il duo ligure in un ruolo ancora non ben definito, a metà tra la spalla comica (che ridere non fa, perché non è quello il suo mestiere) e la giornalista seria (che seria non è, visto il contesto leggero).
Nella prima puntata di Quelli che… Dopo il Tg è apparso anche Ubaldo Pantani nei panni di Massimo Cacciari: niente di nuovo rispetto al repertorio ampiamente sciorinato dall’imitatore a Quelli che il calcio, sempre su Rai2. In generale, insomma, la première non ha brillato per originalità, pur avendo a disposizione temi appetibili.
Dei quindici minuti di programma, salviamo però l’intervento dell’ormai ex senatore Antonio Razzi, che si è prestato ad un’intervista dai toni surreali. Non tanto per la verve dei conduttori, quanto per i suoi innati modi macchiettistici. Il politico, infatti, ha ricordato le proprie missioni in Corea del Nord ed ha accennato agli investimenti economici effettuati nella certezza – poi sfumata – di una sua ricandidatura.
“Adesso come caz*o faccio?!” si è chiesto l’ex senatore rimasto senza poltrona. Per strappare al pubblico una grassa risata c’è voluto un politico. Ma anche questa non è una novità.