Il pubblico televisivo non conosceva Luca Marinelli, negli ultimi anni lanciatissimo al cinema con titoli quali La solitudine dei numeri primi, Non essere Cattivo e soprattutto Lo Chiamavano Jeeg Robot che gli è valso un David di Donatello. Ed ora, impersonando Fabrizio De Andrè in Principe Libero, ha ricevuto quella consacrazione per taluni meno importante, ma nei fatti di grande portata, quale può essere quella raggiunta presso la platea del piccolo schermo. Un successo notevole, con oltre sei milioni di spettatori all’attivo, che dimostra quanto il pubblico televisivo stia sofisticando i propri gusti, appassionandosi anche a racconti che in realtà non sono affatto tagliati per la tv.
Fabrizio De Andrè – Principe Libero: ottima performance di Luca Marinelli
Fabrizio De Andrè – Principe Libero ha debuttato prima al cinema e poi sul piccolo schermo, e non è un caso: il tipo di narrazione scelta, intima e lenta, con un ritmo rilassato e la ricerca continua di un’intensità fatta di sguardi ed espressioni, sembrava poter trovare solo in un’accogliente e silenziosa sala cinematografica il giusto feedback. Invece così non è stato e anche i telespettatori, di norma più “frenetici” ed abituati a velocità e colpi di scena, hanno accolto ed apprezzato questo racconto d’autore, premiandolo.
Fabrizio De Andrè – Principe Libero: un racconto lento ma ricco di sfumature
Senza dubbio ha pagato anche il rispetto per l’artista, l’apprezzare l’idea di un tributo nei confronti di un personaggio particolare e lontano dai soliti schemi. Di fatto, comunque, il pubblico di Rai 1, che magari anche solo per curiosità aveva visto la prima delle due puntate, non ha abbandonato la seconda, lasciandosi trasportare dalla musica e dal ricordo, intervallato anche da vecchi filmati tv che hanno dato al tutto l’ovvio sapore dell’amarcord.
Aldilà dell’ottima performance di Marinelli, da sottolineare c’è il fatto che l’immagine emersa di De Andrè sia risultata realistica e sincera, caratterizzata da luci ed ombre, da pregi e difetti, lontana dalla santificazione che spesso viene messa in scena quando si racconta la vita di artisti tanto amati. La fiction ha dipinto le sfumature di un uomo con tutti i suoi limiti, svelando ciò che c’era dietro e dentro l’artista, cosa che farà discutere ma non può che reputarsi coraggiosa.
1. Vince! ha scritto:
15 febbraio 2018 alle 14:22