15
febbraio

Le Iene: la successione di Totò Riina diventa un superficiale «toto-boss»

Le Iene, toto boss

La successione alla guida di Cosa Nostra dopo la morte di Totò Riina è un tema decisamente serio, che sta allertando le forze di polizia. C’è poco da scherzarci sopra, come dimostra anche la recente relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia. Per questo abbiamo guardato con una certa perplessità il servizio trasmesso ieri sera da Le Iene in cui l’argomento veniva affrontato con toni superficiali.

L’inviato del programma Filippo Roma è andato in Sicilia ad incontrare alcuni possibili candidati al comando di Cosa Nostra, presentando la contesa per il vertice dell’organizzazione criminale come una campagna elettorale con tanto di programmi. Un «toto-boss», come lo hanno definito Le Iene.

A destare qualche dubbio è stato innanzitutto il tono sarcastico con cui l’autore del servizio ha approcciato i presunti pretendenti al ruolo di boss.

Ultimamente la ‘Ndrangheta e la Camorra hanno quasi surclassato la mafia. E’ un momento di crisi, lei ce l’ha un programma per rilanciare la mafia?

ha domandato l’inviato ad un pregiudicato che, ad oggi, ha pagato i propri conti con la giustizia. Poi, tra gli altri, sono stati interpellati un ex latitante ed anche la vedova di Totò Riina, definita ironicamente “ex first lady“. Il gran finale è avvenuto sotto la casa dei parenti di Matteo Messina Denaro, latitante di massima pericolosità, con la consegna di una nomination per il «toto-boss».

Inutile dire che abbiamo trovato fuori luogo il tenore scherzoso con cui è stato impostato un servizio evidentemente poco riuscito – può capitare – che non a caso ha suscitato anche critiche sui social. E ci sfugge pure l’utilità di tale filmato, che nulla ha aggiunto a quanto documentato recentemente da diversi quotidiani e siti internet.

Di conseguenza, è parso un po’ eccessivo il tributo dei conduttori della trasmissione, Ilary Blasi e Teo Mammucari, al coraggio dell’inviato Filippo Roma, il cui lavoro – se pur temerario – non si può certo paragonare a quello di chi realizza inchieste o si adopera concretamente per consegnare i mafiosi alla giustizia.

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3 Commenti dei lettori »

1. Antonio ha scritto:

15 febbraio 2018 alle 11:23

Non sono d’accordo! Smontare così la mafia è un bene. Nessuno mette in dubbio la serietà dell’argomento ma scherzarci su aiuta a combatterla



2. aaaaa ha scritto:

15 febbraio 2018 alle 13:10

Filippo Roma: BASTA COMPLICAZIONI! xD



3. 240fede ha scritto:

15 febbraio 2018 alle 13:57

Concordo pienamente con Antonio, prenderla sul serio avrebbe dato importanza e risalto alla mafia.



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