Un programma dove si suoni musica al di fuori del comune e dove la musica si discuta, attraverso tematiche ad essa legate. Manuel Agnelli ci prova e, dopo X Factor, dà «Ossigeno» a Rai3. Da giovedì 22 febbraio prossimo, il frontman degli Afterhours debutterà in seconda serata sulla rete diretta da Stefano Coletta con un nuovo esperimento in cinque puntate, pensato come viaggio attraverso le connessioni tra la parola scritta e cantata, le immagini, il ricordo e le storie personali.
Ossigeno, questo appunto il titolo del programma (ispirato all’omonimo brano degli Afterhours), ruoterà attorno a temi ispirati dai protagonisti presenti in studio: l’identità sessuale, il pregiudizio, la provocazione fino all’estremo, la rabbia, il cinema, la letteratura, l’arte, il confronto con gli altri e con se stessi. L’obiettivo è quello di utilizzare la musica come filo conduttore e come spunto per un confronto tra gli ospiti di Manuel Agnelli.
Tra gli ospiti attesi nei cinque appuntamenti ci sono Paolo Bonolis e Claudio Santamaria, scrittori come Paolo Giordano, cantanti della scena internazionale come Joan As Police Woman e cantanti italiani come Vasco Brondi. Ognuno di essi poterà un contributo. Le esibizioni musicali, che certamente non mancheranno ed anzi saranno un elemento ricorrente, faranno da controcanto ai momenti di talk. A raccontarsi attraverso la musica sarà lo stesso Manuel Agnelli, con performance che avranno la direzione musicale di Rodrigo D’Erasmo, musicista, compositore, polistrumentista e membro storico degli Afterhours
Nel suo percorso, la trasmissione – realizzata negli spazi del Lanificio di Roma, situato in una zona post industriale – proverà anche a raccontare il nostro Paese attraverso le città che occupano un posto centrale nella geografia culturale e musicale italiana, come Torino, Bologna, Milano.
Come spesso accade quando si parla di musica in tv, le ambizioni sono quelle di spezzare il convenzionale linguaggio televisivo e di dare vita a qualcosa di diverso. Il programma è prodotto dalla Arcobaleno Tre di Lucio Presta.