10
febbraio

Giovanni Caccamo: «Vorrei che la serenità della mia vita durasse in ‘Eterno’. Quella volta che a Sanremo mi hanno scambiato per Roberto Bolle…» – Video e Gioco

Giovanni Caccamo

Giovanni Caccamo

Giovanni Caccamo ha un messaggio talmente romantico da essere ambizioso. Al Festival di Sanremo 2018, il cantautore siciliano, infatti, ha portato Eterno (qui il testo), canzone che racconta di una relazione che non conosce nè tempo nè spazio. Un concetto che potrebbe sembrare anacronistico ma che Giovanni, invece, vuole affermare perchè anche oggi è possibile amare per sempre… DavideMaggio.it ha incontrato (e giocato con) Giovanni Caccamo. 

Giovanni cos’è per te Eterno?

Eterno è l’amore, la voglia di amare, sono le relazioni. In base a quanto riusciamo ad investire nelle relazioni queste possono durare più o meno tempo. Ero molto pessimista da questo punto di vista ma ho avuto degli esempi bellissimi come i miei nonni che quest’anno compiranno 60 anni di matrimonio o i miei genitori. Da un lato qualcuno potrebbe dire: “erano altri tempi”. E’ anche vero che adesso non prendiamo nemmeno in considerazione l’ipotesi di poter rimanere con la stessa persona. Rimettere nella nostra mente questa idea può aiutarci a costruire qualcosa di più importante nelle nostre vite.

Qual è il primo bilancio di questo Sanremo?

E’ andata benissimo, a parte la tosse e l’influenza che ovviamente in 365 giorni giustappunto nella settimana del Festival mi sono venute. Detto questo, fa parte dei giochi. E’ una settimana folle. Io poi sono molto anziano dentro, alle 23.30 vado a letto e invece mi ritrovo a cantare sul palco dell’Ariston. Tutto e niente.

Qual è la cosa più folle che ti è successa?

Ce n’era una del Festival di 3 anni fa che ancora non è stata superata. Una volta sono uscita fuori dal teatro, una signora mi ha fermato e ha cominciato a gridare: “Roberto Bolle”. Le ho detto che non ero io e lei : “Si sei tu si Roberto Bolle, tu menti perchè non vuoi farti la foto”. Allora ho risposto: “Signora guardi se vuole la foto la facciamo”. E lei: vieni Roberto vieni!”. E questa per cinque minuti ha continuato a darmi del Roberto Bolle. Salutiamo Roberto Bolle! Io invece sono un palo.

Ieri hai duettato con Arisa. Com’è andata?

E’ stato bellissimo. C’è un’intensità umana ed emotiva enorme tra di noi e si è proprio percepito. Ieri alle prove sono scoppiato in lacrime, e la sera si è emozionata ancora di più lei. Nella parte centrale del brano c’è un momento veramente di scambio di energie enorme, c’è un flusso enorme, al di là del duetto. Un’esperienza emotiva indimenticabile.

Tanta musica, ma negli ultimi anni non hai disegnato la tv, dallo Zecchino d’Oro ad Amici.

Sì mi piace molto lasciarmi contaminare perchè poi chi scrive, i cantautori, hanno bisogno di storie, di incontri, di contaminazioni. Per me è fondamentale spaziare.

Tra le cose che gli italiani vogliono sapere su di te su internet, non ci sono stranezze. L’unica anomalia ricercata è il tuo rapporto con Anna Tatangelo. Diciamo che c’è stata una collaborazione professionale.

Sì, esatto.

Sei arrivato ad un punto per cui vorresti che qualcosa durasse in eterno?

C’è un elemento che vorrei durasse in eterno nella mia vita che è la serenità perché è l’elemento che mi permette di scrivere, che mi consente di godere appieno delle figate che ho intorno, che mi consente di rimanere lucido e coi piedi per terra, che mi consente di scrivere un nuovo album. Tra l’altro il mio album è uscito pochi giorni fa, vi faccio vedere una cosa (lo mostra alla telecamera, ndDM). Dentro questa scatola, per i primi 5000 utenti che acquisteranno l’album, ci sarà una limited edition con dei semi di fiori. Trovate un sacchettino con dei semi di zinnia che potete piantare. Coltivate le vostre relazioni. All’interno una serie di cartoline che racconta tutto l’album e poi c’è un poster, ossia la rappresentazione artistica dell’album, come si faceva un tempo – com’è stato fatto con la Divina Commedia – c’erano le opere letterarie e gli artisti che realizzavano la versione figurativa. Giovanni Robustelli ha fatto quest’opera che amo profondamente.

Giovanni Caccamo gioca con DM

Ora ti propongo un gioco. Ti do degli indizi e tu dovrai indovinare delle celebri canzoni sanremesi.



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