Medici, pazienti, infermieri e una moglie che vuole stare accanto al marito malato. L’universo de La Linea Verticale, nuova serie di Rai 3, è tutto lì, nelle corsie di un ospedale dove si consumano drammi e normalità, dolore e quotidianità spicciola. Un luogo che per alcuni è un posto di lavoro, per altri è un ostacolo alla vita di prima, alla quale si vuole disperatamente tornare. Ecco nello specifico chi sono i personaggi coinvolti nella storia e quali attori presteranno loro il volto.
La Linea Verticale: personaggi ed interpreti
LUIGI (VALERIO MASTANDREA)
Il protagonista. Quarantenne, non sappiamo di cosa si occupi, non sappiamo dove vive. È sposato con una donna bella e tranquilla, ha una bimba di sei anni, sua moglie è incinta. Imprevista e asintomatica, la malattia piomba nella sua vita e lo travolge.
AMED (BABAK KARIMI)
L’iraniano. Cinquantenne ricoverato per un intervento che poi presenta piccole ma significative complicanze che lo costringono a una degenza più lunga. È la coscienza morale del reparto, il grillo parlante, conosce la materia, sia da un punto di vista medico che esistenziale e metafisico, dà consigli non richiesti ma ciò che pensa è quasi sempre vero e giusto.
ELENA (GRETA SCARANO)
La moglie di Luigi. Dolce, gentile e bellissima, è la sua forza.
MARCELLO (GIORGIO TIRABASSI)
Marcello è un paziente del reparto e la sua stanza è contigua a quella di Luigi. Un uomo sulla cinquantina, la cui smodata passione per la medicina lo porta a interessarsi al quadro clinico dei vari pazienti, non rinunciando mai a dispensare pareri e ad aggiornare costantemente gli altri sulle loro condizioni di salute.
DON COSTA (PAOLO CALABRESI)
Riccardo Costa è il prete del reparto. È sua la responsabilità di portare aiuto spirituale ai malati, nonché infondere loro coraggio. Un uomo dalla fede inattaccabile, almeno fino a quando il suo rapporto con Dio non viene messo a dura prova da una notizia inaspettata.
BARBIERI (NINNI BRUSCHETTA)
Truce, non parla nessuna lingua correttamente, ma chirurgicamente ricuce da Dio, riconducendo qualunque sintomo dei suoi pazienti “ai vasi”.
POLICARI (ANTONIO CATANIA)
Depresso, ama la musica, la poesia. Anche lui riconduce tutto “ai vasi”, non vuole più lavorare.
CAPOSALA (ALVIA REALE)
Non ha un nome, viene chiamata solo “Caposala”. È gentile, ma sa essere anche cattivissima, è la responsabile del reparto e del suo funzionamento. Adora il pop italiano, di cui abusa. Balla, canta, comanda e… rimprovera.
RAPISARDA (FEDERICO PACIFICI)
Il medico in cui non vorresti imbatterti, per la sua prosopopea, la sua spocchia, la teatralità dei suoi gesti e dei suoi monologhi. È il vuoto, è il nulla, riconduce tutto “ai vasi”.
PEPPE (GIANFELICE IMPARATO)
Sessantenne ma ne dimostra 50, fisico asciutto, indolente, pigro, mediterraneo, benestante e onesto, architetto. Rispetto alla malattia, rispetto ai pazienti e al reparto in generale, riesce a mantenere sempre un elegante sorriso e una bonarietà che nasconde ogni emozione.
ZAMAGNA (ELIA SCHILTON)
Il professor Zamagna, primario cinquantacinquenne, è carismatico e dallo sguardo magnetico. Si occupa personalmente del caso di Luigi. Per i pazienti è una figura mitologica, mezzo uomo e mezzo Dio.