Ieri e Oggi è un programma storico della Rai, che lo scorrere del tempo ha preservato: il format non è cambiato molto dal 1967 ad oggi, oggi che l’edizione numero dieci – arrivata dopo ben trentotto anni dalla nona – va in onda nella seconda serata del venerdì di Rai 3. Ripescarlo è stato una naturale conseguenza della passione imperante per il vintage e per la memoria che il piccolo schermo ha riscoperto negli ultimi anni, con il recupero di vecchi telefilm e format da riproporre ad un pubblico nostalgico che ama ricordare il tempo che fu. Un’operazione amarcord che funziona, gradevole, dove però paradossalmente non spicca il conduttore, il numero uno in casa Rai, ovvero Carlo Conti.
Ieri e Oggi: un ritorno gradevole ed interessante
Conti è un professionista impeccabile, che sa adattarsi a tutte le situazioni e che sa anche usare registri diversi a seconda del contesto in cui è calato. Ha la capacità non comune di lasciare spazio a chi lo circonda e di rendere l’ospite sempre protagonista e, va sottolineato, la sua presenza ha fornito un altrimenti insperato lancio pubblicitario al programma, che è partito con buoni ascolti. Ma la domanda sorge spontanea lo stesso: la sua presenza in studio cosa ha aggiunto ad un programma che in realtà cammina da solo?
Ieri e Oggi: Carlo Conti conduttore “sprecato”?
Ieri e Oggi è un format fatto dai ricordi, dai filmati d’epoca, è un racconto metatelevisivo in cui sono gli ospiti a fare la differenza, non il conduttore, dunque affidarlo a Conti è sembrato forzato. Spiace considerarlo “uno spreco” ma la sensazione è quella: Conti è un animale da palcoscenico, uno che ama interagire, muoversi ed è apparso costretto nello stare seduto accanto agli ospiti in una placida intervista nella quale l’apporto personale che poteva dare era limitato.
L’idea di rispolverare il programma è stata sua ed è anche apprezzabile che un conduttore da prima serata, reduce da tre anni di Festival di Sanremo ed eventi importanti, si metta a servizio dell’azienda scegliendo di occuparsi di cose diverse e meno blasonate. Ma tra i suoi programmi storici, gli eventi, direzioni artistiche, radio e comparsate in fiction quali Don Matteo, l’onnipresenza è dietro l’angolo. Oltretutto, ci sarebbero stati altri artisti capaci di occuparsi di Ieri e Oggi, narratori più “anonimi” ma meno inflazionati, che avrebbero di certo apprezzato l’opportunità di lavoro.
1. RoXy ha scritto:
16 gennaio 2018 alle 14:05