2
gennaio

Danza con Caschetto e col gruppetto ‘chic’ di Mamma Rai

Danza con Me - Roberto Bolle con Lil Buck

Danza con Me - Roberto Bolle con Lil Buck

Già tempo fa avevo scritto della sgradevolissima disparità di trattamento nei confronti di alcuni artisti della tv pubblica che, a parità di prestazioni, vengono trattati in maniera sensibilmente differente. Ma non ci sono soltanto artisti di serie A e artisti di serie B: la questione riguarda anche determinati programmi. E’ come se in Rai si decidesse periodicamente di concentrare energie e investimenti straordinari su determinati show che, nelle intenzioni, dovrebbero avere il carattere dell’evento. Lodevole, senza dubbio, ma ci sono dei ‘però’.

Il primo è che il problema della televisione di Viale Mazzini non sta, attualmente, nella mancanza di un prime time forte e, soprattutto, dell’evento in prima serata. I problemi si ravvisano principalmente in daytime (molto debole dopo la pessima – a parere di chi vi scrive – gestione Leone). Concentrerei, dunque, gli sforzi per rafforzare i programmi quotidiani piuttosto che cercare il fenomeno ‘one shot’.

Il secondo è l’affezione del pubblico. La già citata caratteristica ‘one shot’ fa sì che show del genere non possano essere nè divenire seriali, vuoi per la caratura dell’artista, vuoi per i costi extra-ordinari. Anche in questo caso, dunque, sarebbe preferibile spostare gli investimenti nella ricerca di nuovi prodotti che possano divenire capisaldi della programmazione.

Poi c’è il terzo, il più fastidioso: la macchina organizzativo-produttiva, in mano al solito “gruppetto chic” al quale ci si rivolge – per ragioni che non mi sono chiare, o forse si – quando – sarà un caso – i budget lievitano o il contesto si fa prestigioso. ‘Gruppetto chic’ vuol dire, da qualche anno a questa parte, Caschetto & Co. E quindi, direte voi, dov’è il problema nel fare riferimento ad un agente che può contare su artisti utili al programma? Ecco, sino a qualche anno fa, probabilmente avrei risposto “nessuno”. Ora, invece, la cosa mi disturba per ragioni molto semplici: sembra, infatti, che le scelte vengano fatte non da chi dovrebbe decidere – mettendoci il denaro – ma da chi quel denaro lo riceve, in base a logiche molto distanti dalla riuscita dello show e dalla gratificazione di pubblico e, conseguentemente, investitori. Danza Con Me, ad esempio, è stata una vetrina per la ITC2000 di Caschetto a partire dai titoli di testa: due autori (Monarca e Todescan) su quattro sono dell’agenzia di Caschetto; certo, poi c’è pure tale Pamela Maffioli che fino al 21 dicembre scorso inviava comunicati di Che Tempo Che Fa come ufficio stampa Zebaki. Ora la ritroviamo a firmare uno show prestigioso in prima serata, ma questa è un’altra storia. Poi c’è il capitolo ospiti. Qui viene il bello: Geppi Cucciari, Pif, Miriam Leone e Virginia Raffaele. Tutti, manco a dirlo, rappresentati da Caschetto. E si dirà: beh, sono artisti amati dal pubblico. Si, talmente amati che, volendo sintetizzare, proprio Cucciari, Leone e Pif, tutti insieme appassionatamente, sono riusciti a far scendere gli ascolti di una corazzata come quella de Le Iene. Cosa che si ripete puntualmente quando i tre abbandonano la loro doratissima nicchia per “sperimentare” altrove, anche dove c’entrano come i cavoli a merenda. L’elenco sarebbe troppo lungo per poter sintetizzare ma, sarà anche questo un caso, riappaiono spesso e volentieri anche quando un programma dovrebbero guardarlo da casa. E dispiace perchè è controproducente per l’artista stesso, soprattutto quando ci si trova di fronte a nomi straordinari come quello di Virginia Raffaele che anzichè vedersi ‘celebrata’ a dovere, è costretta a ’scontare’ le discutibilissime logiche di agenzia. Però la Rai ha scelto con maestria e autonomia il compagno di palco di Bolle: Marco D’Amore. Capite? Marco D’Amore. Anzi, lo straordinario Marco D’Amore. Peccato, però, che la sua straordinarietà sia pressocchè sconosciuta al grande pubblico. Sono pronto a mettere la mano sul fuoco sul fatto che la stragrande maggioranza dei telespettatori sintonizzati ieri sera su Rai 1 abbia speso gran parte del tempo a chiedersi “ma questo chi è?”.

La Rai farebbe bene ad amarsi di più, guardando gli artisti che ha in casa piuttosto che strizzare l’occhio ad una chiccheria più presunta che reale, per avere la coscienza a posto e, forse ancor di più, una scusa valida davanti agli impietosi dati Auditel: “abbiamo realizzato un prodotto di qualità”. Ma se la qualità la guardano in pochi, può andare a farsi benedire. Così come si è andata a far benedire la competenza di coloro che questi programmi li mettono in piedi, senza esser consapevoli dell’azienda nella quale e per la quale lavorano e soprattutto del pubblico che quella tv la guarda, preoccupati di compiacere qualcuno per rimanere saldi al proprio posto.

Peccato per Bolle. Avrei preferito recensire la sua grandezza e la sua arte. Quelle si, non si discutono.



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19 Commenti dei lettori »

1. S ha scritto:

2 gennaio 2018 alle 13:30

Vero di Caschetto & Co, ma anche Presta & Co non è che siano meglio



2. Vince! ha scritto:

2 gennaio 2018 alle 13:44

Trasmissione stupenda, che rimarrà negli annali della tv…
Abbiamo cominciato davvero bene l’anno!



3. Alexius00 ha scritto:

2 gennaio 2018 alle 13:56

Con tutto il rispetto, sembra un tentativo di distogliere l’attenzione da uno show davvero bello dal punto di vista della riuscita tecnica e anche premiato dagli ascolti.
Ieri tantissime persone hanno per la prima volta potuto seguire uno spettacolo (lungo, sicuramente un po’ “egoriferito” e certamente non per tutti) che metteva al centro un’arte stupenda come la danza. Per la danza ha fatto più uno show come questo che vent’anni di Amici di Maria con le sterili polemiche tra ballerini mancatissimi e colli del piede. Non so se da quelle parti si sarà rosicato ieri sera.

Si sarebbe davvero solo dovuto parlare di Bolle e di come sia riuscito a conquistare una fetta di pubblico che i teatri non li vede manco da fuori, lasciando queste polemiche da “addetti ai lavori” fuori dalla porta.



4. Ella. ha scritto:

2 gennaio 2018 alle 13:59

Per la prima volta trasmettono un programma bello, elegante e divertente, che da un senso ai soldi del canone e qua parte la critica?!
Forse ci fosse stata Belen o la sorellina ne avremmo parlato bene.
Dai, consoliamoci che tra un po’ riparte “C’è posta per te” con ospiti di spessore come la Hunziker e marito o gli “attori” del “Segreto”!



5. fede220490 ha scritto:

2 gennaio 2018 alle 14:12

Ma, Davide, queste logiche non valevano forse anche per la compagnia di Presta (cfr., almeno, i Sanremo 2009 – 2013)?



6. Sabato ha scritto:

2 gennaio 2018 alle 14:35

Mi sembra ingeneroso affermare che Geppi Cucciari, Miriam Leone e Pif siano stati la causa del calo d’ascolti de Le Iene e che lo siano stati perché non amati dal pubblico. Di certo la loro conduzione non è stata fra le più memorabili, ma lo stesso si potrebbe dire anche, per esempio, di Brignano ed Argentero. Inoltre, da gennaio 2016, Le Iene hanno due appuntamenti settimanali ed anche questo potrebbe aver influito sul calo d’ascolti registrato nel 2016. Le Iene, come qualunque altro programma in onda da anni, hanno conosciuto stagioni di grande successo ed altre accolte dal pubblico in maniera più tiepida. I cali, di solito, hanno più cause: una concorrenza più forte, una giornata di messa in onda poco adatta, argomenti trattati poco acchiappa-pubblico, eccetera; scaricare tutte le colpe sui conduttori e su una loro presunta antipatia mi pare sbagliato.



7. Marco Renda ha scritto:

2 gennaio 2018 alle 14:41

L’unico problema del daytime di Raiuno è la vita in diretta, spiegatemi adesso cosa c’entra Leoone se la vita in diretta non funziona più e ha fatto il suo tempo o con la scelta dei conduttori attuali. Il mattino è tutto in salita rispetto allo scorso anno, il preserale stravince sempre e l’access prime time con Amadeus va benissimo, è in forte risalita e vince ogni sera. Non è ripetendo sta bugia che il daytme di raiuno va male a ripetizione diventa una verità. Va male la vita in diretta che son 3 ore e mezza al giorno e quindi nonostanti i successi nel resto della giornata abbassa di un bel poì la media. Ma raiuno perde le 24 ore di poco ma vince la fasce più pregiate e con più ascolto, quando non ce stanno davanti alla tv solo pensionati e le poche casalinghe rimaste.



8. kalinda ha scritto:

2 gennaio 2018 alle 15:25

Sono d’accordo con l’analisi, le forze Rai devono essere più sfruttate. E un varietà così deve esserci più spesso. Una volta c’era tutti i sabati e con il meglio dello spettacolo italiano.



9. Davide Maggio ha scritto:

2 gennaio 2018 alle 15:46

Certo, stesso identico discorso per qualunque agenzia/agente/gruppo di potere che si comporti in questa maniera. Personalmente, però, mai vista una cosa così sfacciata come negli ultimi anni.



10. RoXy ha scritto:

2 gennaio 2018 alle 16:40

Da tempo auspico la derattizzazione della Rai, con l’avvento del nuovo governo mi auguro che questo accada capillarmente.
Non si tratta soltanto di sostituire direttori di Tg e di rete come accadeva una volta ad ogni cambio di governo, ma bisognerà intervenire sul profondo sdradicando le radiici che la sinistra ha messo in Rai in tutti questi anni di regime.
Ad esempio sul PD1 bisognerà agire sull’intera redazione non solo sul direttore del Tg, e lo stesso dicasi per i programmi Tv. Non c’è un Sant’oro di turno da spedire in Siberia ma intere scuderie di agenti (Presta e Caschetto) fedelissimi del PD ed endorsatori renziani.
Si tratta di un lavoro profondo e prioritario, che se non dovesse essere fatto con dovere potrebbe portare grossi problemi al nuovo governo. Tutte le buone iniziative che verranno messe in campo verranno sapientemente demolite da orde di giornalisti al saldo del PD, e tutto sarà vanificato.
Quindi, prima ancora di formare la squadra di governo, caro Salvini, derattiza la Rai. Poi tutto il resto, ma la prima cosa che devi fare, per il tuo bene e per il successo del tuo governo, deve essere questa.
Mio consiglio spassionato.



11. RoXy ha scritto:

2 gennaio 2018 alle 20:03

Da tempo auspico la derat-tizzazione della Rai, con l’avvento del nuovo governo mi auguro che questo accada capillarmente.
Non si tratta soltanto di sostituire direttori di Tg e di rete come accadeva una volta ad ogni cambio di governo, ma bisognerà intervenire sul profondo sdradicando le radiici che la sinistra ha messo in Rai in tutti questi anni di regime.
Ad esempio sul PD1 bisognerà agire sull’intera redazione non solo sul direttore del Tg, e lo stesso dicasi per i programmi Tv. Non c’è un Sant’oro di turno da spedire in Siberia ma intere scuderie di agenti (Presta e Caschetto) fedelissimi del PD ed endorsatori renziani.
Si tratta di un lavoro profondo e prioritario, che se non dovesse essere fatto con dovere potrebbe portare grossi problemi al nuovo governo. Tutte le buone iniziative che verranno messe in campo verranno sapientemente demolite da orde di giornalisti al saldo del PD, e tutto sarà vanificato.
Quindi, prima ancora di formare la squadra di governo, caro Sa1vini, de rattiza la Rai. Poi tutto il resto, ma la prima cosa che devi fare, per il tuo bene e per il successo del tuo governo, deve essere questa.
Mio consiglio spassionato.



12. controcorrente ha scritto:

2 gennaio 2018 alle 20:40

io son d’accordissimo con quanto scritto.. continuo a domandarmi come una Rai che ha avuto negli ultimi 6 anni in esclusiva Loretta Goggi.. non potesse affidarle una Domenica in.. o uno show in 3 serate.. e non solo.. cosa capita a una come lei che non fa’ parte di agenzie.. per 2 volte il suo nome strombazzato a tutto gas..prima della partenza di 2 fiction.. (Un’altra vita e Sorelle)… poi ascolti al 30% e immediatamente ridimensionata nei meriti (nelle ultime 3 puntate di Sorelle venne esclusa dagli spot che lanciavano la puntata successiva !!!).. quindi ho capito benissimo e concordo con il senso di questo articolo



13. RoXy ha scritto:

2 gennaio 2018 alle 20:45

Posso sapere perché il mio commento non viene pubblicato? Cosa c’è che non va? Grazie.



14. mafalda ha scritto:

3 gennaio 2018 alle 00:27

Non sono d’accordo su quanto scrivete su Marco D’Amore: anche se non è ancora molto famoso è stato comunque all’altezza della situazione e la sua presenza come spalla di Roberto Bolle è stata azzeccatissima. A volte è meglio puntare su nomi nuovi piuttosto che sulle solite facce che siamo stufi di vedere sul teleschermo.



15. Dario ha scritto:

3 gennaio 2018 alle 01:08

Davide ti darei un bacio! hai scritto ciò che penso. Ormai la rai è in mano ad un “cerchio magico” che la sta portando alla rovina.
Per quanto riguarda gli artisti sono in parziale sintonia, solo un pensiero la Raffaele è brava, Pif ha qualcosa da dire, la Leone non sa di niente ma chi è veramente fuori luogo è la cucciari che sembra come il prezzemolo, il manager la mette ogni dove salvo poi mandare a ramengo il programma dove lavora. personaggio improbabile e improponibile.



16. francesc033 ha scritto:

3 gennaio 2018 alle 11:30

che brutto articolo!!!usate due pesi e due misure. Quando si tratta di mediaset avete un metro benevolo quando parlate della RAI ci dovete andare pesante per forza,
A me non interessa di Caschetto di agenti ecc, a me ( che pago il canone) interessa vedere un bel programma e quello di BOLLE era un ottimo programma. Parlare di tutto cio’ che c’è dietro è distogliere l’attenzione dal fatto che è stato un ottimo spettacolo come non se ne vedevano da tanto tempo.
Anche per quanto riguarda gli ascolti è stato un gran sucesso. Rosicate criticoni faziosi,,,rosicate. ahah ahahha



17. Nina ha scritto:

3 gennaio 2018 alle 13:13

La mia stima profondissima al quel grande uomo libero che risponde al nome di Davide Maggio: leggerti è una coccola per la mente.



18. DIEGO ha scritto:

4 gennaio 2018 alle 23:32

Articolo fazioso , programma di Bolle elegante . In tempi diversi avrebbe raggiunto gli otto milioni di spettatori. Oggi con cinque milioni , si parla di grande successo



19. CRI60 ha scritto:

5 gennaio 2018 alle 12:51

Mi stupisce la critica volta alla squadra e non ai contenuti.
Come da un suo tweet della sera stessa anticipando la messa in onda mi vien da pensare che il post fosse preconfezionato: che delusione DM . Brutta cosa la poca onestà intellettuale

p.s. la prossima volta DM lo vogliamo guardare il programma ?



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