Impossibile non pensare al sorteggione di fantozziana memoria. Anche se Luigi Di Maio era serissimo. Ieri sera, durante il suo intervento a diMartedì, il candidato premier del M5S ha suggerito un nuovo meccanismo pentastellato per l’elezione dei vertici Rai: un’estrazione a sorte tra alcuni nomi selezionati in base alle competenze.
“Sappiamo benissimo che la Rai funziona così: si nominano nel CdA le persone vicine al partito per cacciare dalla Rai quelli che parlano male del partito di governo. Lo abbiamo visto continuamente“
ha dapprima attaccato Di Maio a La7, quasi strizzando l’occhio al conduttore Giovanni Floris che dovette abbandonare il servizio pubblico proprio in concomitanza con alcune tensioni a sfondo politico. Poco più tardi, l’esponente pentastellato è tornato sull’argomento Rai ed ha avanzato una insolita proposta sul metodo di nomina del CdA di Viale Mazzini. Un meccanismo che, se ne deduce, il M5S adotterebbe qualora andasse al governo.
“Nella nomina del Consiglio d’Amministrazione per la Rai, noi individuiamo le persone prendendole dai migliori curriculum e ricorrendo al sorteggio con dei criteri di competenza“.
La selezione in base al curriculum e al merito è certamente auspicabile, ma non è chiaro chi – nella fattispecie – dovrebbe stabilire quali siano i profili professionali migliori: il Movimento? I vari partiti? O una commissione indipendente (eletta non si sa da chi)? Se da una parte è apprezzabile il tentativo – sincero o propagandistico, chissà – di porre fine ai parallelismi tra Rai e politica, dall’altra i meccanismi per attuare questa riforma risultano ancora alquanto fumosi se non addirittura lacunosi.
Durante il confronto a La7 c’è stato spazio anche per una gag. Ad un tratto, riferendosi allo sfumato faccia a faccia tra Di Maio e Renzi che si sarebbe dovuto tenere proprio a diMartedì, Floris ha punzecchiato il proprio interlocutore grillino:
“Tempo fa noi abbiamo fatto fare due palchi, uno per lei e uno per Renzi. Ce li abbiamo ancora in falegnameria. Anzi, se ci può restituire il dovuto…“
ha scherzato Floris, alludendo al fatto che era stato proprio Di Maio a sottrarsi dal confronto all’ultimo minuto. E il grillino, ridendosela: “Quanto vi devo?“.