Promossi
9 all’inchiesta de Le Iene sul caso David Rossi, capo della Comunicazione di Monte dei Paschi di Siena morto in circostanze misteriose. Il lavoro dell’inviato Antonino Monteleone ha offerto una ricostruzione meticolosa che ha evidenziato i punti oscuri della vicenda portando la Procura di Genova all’apertura di due nuove indagini.
8 a Elettra Lamborghini. Non è l’esempio per i “vostri figli”, ma pazienza: l’ereditiera funziona, è sfrontata e audace, ha quella sicurezza, frutto forse della consapevolezza di avere le “spalle coperte” da una famiglia importante, che le consente di infischiarsene di tutto senza perdersi in quella ipocrisia imperante tra le giovani starlette.
7 a Michelle Hunziker. Ospite di Verissimo, la showgirl svizzera racconta gli anni più bui della sua vita. Senza lacrime o espressioni da tv del dolore, ma con stemperante lucidità, ha lanciato un messaggio chiaro contro le sette che ha raggiunto un vasto pubblico.
6 a Francesco Monte. Lasciato in diretta da Cecilia Rodriguez, l’ex tronista tarantino si fa apprezzare per l’aplomb mostrato, malgrado le mancanze di rispetto della sua ex compagna. Dal punto di vista televisivo, da segnalare gli oltre 4,5 milioni di spettatori che hanno seguito la sua intervista a Domenica Live. Un botto di visibilità che potrebbe portarlo dritto dritto sull’Isola dei Famosi.
Bocciati
5 a Top Chef 2. Ennesimo passo falso in casa Discovery: l’obiettivo dichiarato (e utopistico) del 3% è prevedibilmente rimasto un lontano miraggio. La gara culinaria non è riuscita a sfondare nemmeno stavolta e se è vero che la collocazione su una rete “in cerca d’autore” è penalizzante, è altrettanto vero che il rivale Masterchef ha dimostra come il contenitore, quando il contenuto è forte e ben lanciato, può esser messo in secondo piano. Una critica banalissima: ma si possono avere due giudici su tre che non parlano bene italiano?
4 alla puntata dello scorso sabato di TV Talk. Prima si dà spazio a Laura Boldrini per discutere di fake news, come se ci si trovasse in un programma di attualità visti i riferimenti televisivi quasi assenti (eppure di fake news televisive ce ne sono e il Presidente della Camera spesso è intervenuta su questione catodiche); poi c’è stata la “questione” Tú Sí Que Vales: un’agguerrita Mara Venier li accusa di essere stati scorretti per aver trasmesso soltanto lo spezzone del programma con una concorrente che suonava con i genitali (!); Bernardini prova a replicare in un primo momento salvo poi troncare la polemica. Se era comprensibile trasmettere quel filmato la settimana precedente, meno lo è stato commentare le immagini con frasi del tipo “come fanno ascolti” e riproporlo ancora una volta sette giorni dopo (peraltro in piena fascia protetta) riducendo un show di 4 ore a quell’esibizione di pochi minuti in onda a tarda notte. Il segreto di Tú Sí Que Vales, a parte il cast, è proprio la varietà di storie e momenti.
3 a Cecilia Rodriguez. Sostenuta incredibilmente (o forse prevedibilmente visto l’andazzo) da Signorini e Blasi, in quattro e quattr’otto la “sorella d’arte” dimentica il fidanzato, che fino a qualche giorno prima professava di amare alla follia, e, dopo i soliti piagnistei, non esita a buttarsi con passione e senza più nascondersi tra le braccia del nuovo amato, Ignazio Moser.
2 a Luigi Di Maio che prima propone il confronto a Matteo Renzi in diretta tv a DiMartedì e poi si tira indietro.
1 a Netflix per il caso Kevin Spacey. La piattaforma non esita a scaricare in fretta e furia Kevin Spacey a causa delle molestie (presunte) che sarebbero state perpetrate anche ai membri del cast. Ebbene, se il clima era davvero irrespirabile, dov’era Netflix in questi anni? Il problema, come spesso accade in casi simili, sembra che non sia legato alle molestie ma al fatto che si sappia delle molestie.
1. Luca ha scritto:
8 novembre 2017 alle 15:28