Promossi
9 a Le Frontiere dello Spirito. Il programma chiude, entrando nella storia di Canale 5 per aver rappresentato, in un periodo lungo 32 anni, un buongiorno diverso per i telespettatori della rete, in grado di offrire spunti di riflessione sulla vita e la religione.
7 a Virginia Raffaele. La comica capitolina esce vincitrice da uno show non facile che le ha consentito di mettersi in gioco a 360 gradi. Tuttavia il salto da imitatrice a conduttrice/showgirl non è riuscito o almeno non negli stessi termini di eccellenza.
6 a Facciamo che io ero. Calato puntata dopo puntata, a dispetto della grande attenzione mediatica e dell’ingente investimento, il programma non ha saputo convogliare pubblico. Pur strappando sorrisi e potendo contare sulla bravura nelle imitazioni della Raffaele, è risultato monco, segno forse che Virginia da sola non poteva bastare. L’appartenenza ad un genere, meno sfruttato negli ultimi anni, rende comunque apprezzabile l’operazione di Rai2.
6 a 1993. Il progetto è audace e non manca di mordente. Peccato però che, a conti fatti, a tenere unite tante trame, rapportata alle elevate ambizioni, ne esce una tela modesta, composta da personaggi stravolti quasi in ogni puntata e da talune vicende dalla scarsa verosimiglianza.
Bocciati
5 a Belen Rodriguez. Intervistata da Alessandra Menzani su Libero, la showgirl critica l’imitazione di Virginia Raffaele ignorando quanto la parodia sia stata utilissima ad entrambe. Anche grazie al suo azzeccatissimo alter ego comico, Belen ha ampliato il suo mondo rimarcando la distanza con le altre belle dello spettacolo. Inoltre ha aumentato esponenzialmente la sua visibilità senza ricorrere a scandali e gossip. Allo stesso tempo condividiamo le sue rimostranze sulla battuta pronunciata dalla Raffaele che faceva riferimento all’ormai famigerato video osè.
4 alla strategia Mediaset del raddoppio di stagione che ha riportato sugli schermi, a breve distanza dalla conclusione del primo ciclo, Selfie e Bring The Noise. Entrambe le scelte non si sono rivelate così felici.
3 a Miriam Leone. A La Repubblica, la rossa siciliana dichiara di non aver messo al primo posto la bellezza e si dà arie da intellettuale. Peccato che debba tutto allo straordinario lancio mediatico di Miss Italia, certamen non di lettere ma di bellezza. Anche nella saga di 1992 la sua fisicità si è resa indispensabile. In altre interviste ha elogiato la sua coraggiosa scelta di rinunciare alla conduzione. Il riferimento è all’addio alle faticose levatacce di UnoMattina in Famiglia. Dimentica, però, che un anno fa in tv ci è tornata – senza successo – alla guida de Le Iene. Se vuoi costruirti un personaggio, fallo meglio.
2 alle Veline. Irene Cioni e Ludovica Frasca lasciano il bancone del tg satirico eguagliando il record di longevità, pari a ben 4 anni di sgambettamenti, ma il pubblico a malapena le ricorda. Sono finiti i tempi delle veline star.
1 alle Iene. A Selvaggia Lucarelli, che l’ha intervistato per Il Fatto Quotidiano, Matteo Viviani ha ammesso che i video dei suicidi legati al cosidetto “blue whale” erano falsi. I contorni della vicenda, in effetti, ci erano sembrati sin da subito votati al sensazionalismo e anche per questo scegliemmo di non occuparcene su queste pagine.
1. Lorenzo ha scritto:
13 giugno 2017 alle 15:06