Il mondo Secondo Costa è meraviglioso: bastano un sorriso ed una parola buona per cancellare razzismo e pregiudizi. Per trasformare “le differenze in ricchezze, la paura in coraggio“. Peccato, però, che le cronache ci raccontino una realtà ben più articolata e problematica rispetto a quella presentata da Costantino Della Gherardesca nel suo nuovo programma per Rai2. L’effetto, perciò, è curioso e a tratti poco realistico.
Nella prima puntata, trasmessa ieri in seconda serata, Costantino ha trattato il tema dell’integrazione (prossimamente si parlerà invece di amore, salute e cibo): la forza del conduttore è stata quella di illustrare l’argomento con il suo stile auto-ironico, che da una parte ha sdrammatizzato questioni piuttosto serie ed ha giovato alla resa televisiva, ma dall’altra non sempre ha consentito un adeguato approfondimento. Affiancato da persone di etnie diverse, Costa ha parlato di lotta ai pregiudizi e al razzismo, sentimenti negativi che egli ha ascritto principalmente all’ignoranza.
Nella sede di Radio Padania, Costantino ha spiegato alle telecamere che esiste solo “una piccola percentuale di musulmani integralisti“, omettendo però il fatto che non sempre tale porzione viene isolata o denunciata dalla maggioranza moderata. Ad un tratto il volto di Rai2 ha pure esclamato: “Viva l’Islam“. E pensare che in più occasioni in passato, egli stesso aveva criticato i cattolici per alcune posizioni sugli omosessuali; stavolta, invece, nulla da dire su una religione che in alcune sue scuole giuridiche prevede anche punizioni fisiche per i gay (nei giorni scorsi in Indonesia, ad Aceh, una coppia è stata condannata a 83 frustate secondo la shari’a). Ad accennare al discorso Islam-omossessualità ci ha pensato Nina Moric, ospite vip della prima puntata, ma l’argomento è caduto nel vuoto.
Il racconto di Secondo Costa incuriosisce per la sua visione incoraggiante e inedita della società, che però talvolta eccede nel buonismo. Mosso dal desiderio di sperimentare una piena integrazione tra le culture, il conduttore ha mostrato esempi positivi di convivenza ma ha ignorato le realtà – assai più diffuse – in cui tale prospettiva è difficile, faticosa. Dei disagi nelle periferie d’Italia non vi era traccia. Così, partendo da un presupposto volutamente ironico, Costantino è riuscito a radunare a pranzo una famiglia rom e Lory Del Santo, serviti dal blasonato chef Davide Scabin. Ed ha pure portato Nina Moric – definita “fascista del Terzo Millennio” – in moschea.
Situazioni, queste, poco realistiche facilitate dal fatto che in quel momento si stesse realizzando un programma televisivo. Più spontaneo e veritiero, invece, il momento trascorso dal conduttore in una scuola elementare, tra bambini che già sperimentano la ricchezza di una società multietnica. Ma anche qui Costa si fa prendere – senza che ve ne sia il bisogno – dalla sindrome del ‘volemose bene’. “Dovete promettermi di essere buoni tra di voi e tolleranti“, dice ai ragazzini.
Al programma va riconosciuto di aver affrontato un argomento delicato senza il tono ingessato e monocorde degli abituali approfondimenti. Peccato però che alcuni contenuti – come già evidenziato – abbiano suscitato qualche perplessità in fatto di credibilità e adesione alla quotidianità. Vedremo come Costantino sviscererà i temi delle prossime puntate: per ora, la sua svolta ‘impegnata’ è solo all’inizio.
1. Alex001 ha scritto:
25 maggio 2017 alle 14:52