
23
maggio
Milena Gabanelli sul piano news: «Se non si procede non intendo intascare un minuto di più di uno stipendio pagato dai cittadini»

Milena Gabanelli
Tempo di bocciature a viale Mazzini. Dopo lo stop del CdA Rai al nuovo piano informazione, presentato ieri da Antonio Campo Dall’Orto, arriva la reazione di Milena Gabanelli, designata come responsabile del rilancio della testata online con la scommessa (chissà se arriverà mai, dunque) di Rai24.it.
Raggiunta dal Corriere della Sera, la giornalista chiarisce con precisione la sua posizione e si augura che la situazione si sblocchi presto in favore del suo progetto:
“Il piano editoriale è pronto e si potrebbe andare online in un mese. In sostanza è come avere una Ferrari in garage e tenerla ferma. Sarebbe veramente un colpevole spreco, poiché il progetto è arrivato a conclusione a seguito dell’invito a procedere della Commissione parlamentare di vigilanza e dello stesso CdA Rai”.
Poi, stuzzicata sul ruolo che può aver giocato la politica, in questa fase di stallo, sui vertici dell’azienda, scansa in maniera risoluta l’argomento, riportando la discussione sul vero tema centrale:
“Non ho idea e non è affar mio, io sono sempre stata pagata per produrre risultati e non per sondare gli umori, mentre dovrebbe essere chiaro a tutti che in questo momento la Rai è l’unica grande televisione pubblica a non essere presente in maniera significativa con una informazione online, escludendo quindi dal servizio pubblico tutta quella fetta di popolazione che non si informa più sui media tradizionali. Questo è un fallimento del servizio pubblico“.
E alla domanda diretta sulle sue reali intenzioni, nel caso si continuasse a reiterare un ’secco no’ alla sua proposta di rinnovamento, non ha dubbi:
“Come dice Ray Bradbury (autore del libro Fahrenheit 451, ndDM): chi non crea non può che distruggere! Mi consulterò con il direttore generale, e se non sarò messa nelle condizioni di procedere non intendo intascare un minuto di più uno stipendio pagato dai cittadini“.
Infine, sul voto contrario al nuovo piano news della presidente Monica Maggioni, commenta:
“Credo che abbia altre idee ma non le ho ben capite. Ha sottolineato il fatto che bisogna ridurre le testate mentre qui se ne andrebbe a creare una nuova. In realtà non è così perché una testata online esiste già, ma è al trentesimo posto proprio perché nessuno ci ha mai investito. Le ho spiegato il lavoro che ho fatto in questi tre mesi e mezzo, ovvero creare i presupposti perché fosse una macchina funzionante, ed è finita lì…”.
Nessun rimorso, invece, per l’addio a Report, e, anzi, ne approfitta e si augura che “l’azienda, a cui ho regalato il marchio, sappia preservarlo”.


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