17
maggio

Solo per Amore 2: un piccolo romanzo televisivo

Solo per Amore 2

Solo per Amore 2

Ci sono prodotti televisivi che dovrebbero essere considerati dei portabandiera del proprio genere, in quanto esempi calibrati e ben riusciti di come dovrebbe essere fatto un certo tipo di programma. Ebbene, se ci concentriamo sull’universo della fiction e più in particolare sul melò moderno, che coniuga sentimenti, drammi ed intrighi, a portare alta la bandiera dovrebbe essere in questo momento Solo per Amore 2 – Destini Incrociati, sequel ben pensato che mantiene lo stesso stile e lo stesso equilibrio della poco fortunata, in termini d’ascolti, prima stagione (questa sera su Canale 5 la seconda puntata).

Solo per Amore 2: una storia intricata e ben scritta

Il genere è quello de Le Tre Rose di Eva prima maniera, un genere che è stato progressivamente abbandonato dal proprio pubblico, amante delle tinte forti e delle emozioni viscerali. Ma se lì a Villalba l’equilibrio nel tempo si era perso, cercando di tirare avanti la storia rimestando sempre la stessa minestra con elementi sovrannaturali e morti strumentali, qui Endemol Shine Italy è riuscita invece a creare un percorso narrativo tutto nuovo mantenendo i tratti buoni del passato.

Solo per Amore 2 ancora una volta racconta una storia appassionata, che parte da un dolore e da un lutto da elaborare e la condisce con menzogne, inganni, segreti e soprattutto incroci tra personaggi – il sottotitolo non è casuale – che fanno sembrare tutto un grande romanzo. Ma non un romanzo d’appendice, avulso dal contesto, perchè qui ci sono continui riferimenti all’attualità, alle zone di guerra e alle case-famiglia, così talvolta si scappa dal pur interessante piccolo mondo antico dei protagonisti.

Solo per Amore 2: bravi attori con bei personaggi

Bravi gli attori – in particolare Antonia Liskova, Roberto Farnesi, Kaspar Capparoni, Valentina Cervi e Giuseppe Maggio – mai sopra le righe, anzi piuttosto contenuti nella recitazione, il che aiuta a non scadere nella teatralità a cui un “feuilleton d’avanguardia” come questo presterebbe facilmente il fianco. Ma, soprattutto, ottima la scrittura, che ha ben caratterizzato i personaggi senza scadere nella distinzione netta (e di conseguenza fumettistica) tra i buoni e i cattivi: qui i più cattivi hanno dei dolori da superare e i più buoni dei segreti da nascondere. Per questo piacciono tutti e non se ne odia fino in fondo nessuno.

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5 Commenti dei lettori »

1. Furby ha scritto:

18 maggio 2017 alle 11:33

TRE ROSE è un melò-thriller con tracce di gotico, nel mondo rurale toscano. 40 puntate, molte sopra i 5 milioni.

SOLO PER AMORE è un noir con tracce di melò, in un mondo iper-metropolitano. Meno puntate. Meno milioni.

Basta questo a fermare il paragone.

Solo per amore è stato un coraggioso tentativo di mixare melò e noir, in buona parte premiato dagli ascolti, nella prima stagione, due anni fa. Fine.



2. HermioneRock ha scritto:

18 maggio 2017 alle 12:14

Melò moderno, puro & ibrido:
- Sorelle: 6 milioni
- Di padre in figlia: 6 milioni
- La dama velata: 6 milioni
- Luisa Spagnoli 7,5 milioni
- Il paradiso delle signore 5,5 milioni
- Un’altra vita 8 milioni

Estero

- This is us: serie dell’anno USA
- The crown: golden globe
- Revenge, Downton Abbey, eccetera.

Canale 5: campa su una serie SOLO MELO’ come il segreto da 3 anni.

Stefà, il melò è come il cavaliere nero: non gli devi cagare il caxxo.



3. stefania ha scritto:

18 maggio 2017 alle 12:35

io lo vedo solo per il bravissimo Gabriele Rossi, ma è una mattonata incredibile come fiction



4. Antonio Sanna ha scritto:

18 maggio 2017 alle 15:17

…suppongo finirà nella terza serata del lunedì come successo ad “Amore pensaci tu=,no? Se hanno declinato quella fiction a mio avviso dieci volte migliore di questa palla…non vedo perchè non farlo anche con questa e stessa fine meritava la pessima fiction di Garko!



5. Mara ha scritto:

18 maggio 2017 alle 16:22

A mio parere, questa seconda serie ha una discreta continuità con la precedente per gli affezionati ed un nuovo respiro per attirare nuovi spettatori, e sinceramente non capisco gli ascolti. E’ pur vero che la prima puntata si è scontrata con una serie già in corsa e la seconda puntata con una partitONA…, ma se Mediaset ha portato avanti Garko sino all’ultima puntata in prima serata, mi auguro che continuino anche questa.
Tuttavia, se non ci avessero svelato alla prima puntata che Marco Ackerman era il figlio del Generale Fiore sarebbe stato meglio…in Rai l’hanno capito (ved. La Porta Rossa, Maltese).
Speriamo che Pietro Mancini sia ancora vivo…almeno :-)



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