Ci sono prodotti televisivi che dovrebbero essere considerati dei portabandiera del proprio genere, in quanto esempi calibrati e ben riusciti di come dovrebbe essere fatto un certo tipo di programma. Ebbene, se ci concentriamo sull’universo della fiction e più in particolare sul melò moderno, che coniuga sentimenti, drammi ed intrighi, a portare alta la bandiera dovrebbe essere in questo momento Solo per Amore 2 – Destini Incrociati, sequel ben pensato che mantiene lo stesso stile e lo stesso equilibrio della poco fortunata, in termini d’ascolti, prima stagione (questa sera su Canale 5 la seconda puntata).
Solo per Amore 2: una storia intricata e ben scritta
Il genere è quello de Le Tre Rose di Eva prima maniera, un genere che è stato progressivamente abbandonato dal proprio pubblico, amante delle tinte forti e delle emozioni viscerali. Ma se lì a Villalba l’equilibrio nel tempo si era perso, cercando di tirare avanti la storia rimestando sempre la stessa minestra con elementi sovrannaturali e morti strumentali, qui Endemol Shine Italy è riuscita invece a creare un percorso narrativo tutto nuovo mantenendo i tratti buoni del passato.
Solo per Amore 2 ancora una volta racconta una storia appassionata, che parte da un dolore e da un lutto da elaborare e la condisce con menzogne, inganni, segreti e soprattutto incroci tra personaggi – il sottotitolo non è casuale – che fanno sembrare tutto un grande romanzo. Ma non un romanzo d’appendice, avulso dal contesto, perchè qui ci sono continui riferimenti all’attualità, alle zone di guerra e alle case-famiglia, così talvolta si scappa dal pur interessante piccolo mondo antico dei protagonisti.
Solo per Amore 2: bravi attori con bei personaggi
Bravi gli attori – in particolare Antonia Liskova, Roberto Farnesi, Kaspar Capparoni, Valentina Cervi e Giuseppe Maggio – mai sopra le righe, anzi piuttosto contenuti nella recitazione, il che aiuta a non scadere nella teatralità a cui un “feuilleton d’avanguardia” come questo presterebbe facilmente il fianco. Ma, soprattutto, ottima la scrittura, che ha ben caratterizzato i personaggi senza scadere nella distinzione netta (e di conseguenza fumettistica) tra i buoni e i cattivi: qui i più cattivi hanno dei dolori da superare e i più buoni dei segreti da nascondere. Per questo piacciono tutti e non se ne odia fino in fondo nessuno.
1. Furby ha scritto:
18 maggio 2017 alle 11:33