Puntata rivolta al sociale, quella di Cucine da Incubo 5 in onda oggi – domenica 14 maggio 2017 – alle 21.15 sul Nove: Antonino Cannavacciuolo arriva a Livorno, al Ca’ Moro, un ristorante ricavato da un ex peschereccio ormeggiato al porto vecchio e amministrato dalla cooperativa sociale Parco del Mulino, che si occupa di dare lavoro a ragazzi diversamente abili e che, fra gli altri, si prende carico di coloro che sono affetti dalla sindrome di Down.
Cucine da Incubo 5: il ristorante da Ca’ Moro di Livorno
Nel ristorante, infatti, lavorano in qualità di camerieri alcuni ragazzi affetti da Sindrome di Down: David, Edoardo, Paolo e Valentina, a cui si aggiunge Michele, che si occupa della musica del locale. La gestione del Ca’ Moro è invece affidata a tre professionisti: la cuoca Loredana, il suo aiuto Elisa e il caposala, nonché responsabile del locale, Angelo.
In rappresentanza del Parco del Mulino c’è poi Marco, presidente e deus ex machina della cooperativa. E’ stato lui a volere fortemente il Ca’ Moro, nonostante le difficoltà che comporta l’apertura di un ristorante, soprattutto su un vecchio peschereccio, donato alla cooperativa qualche anno fa e, successivamente, ormeggiato nella zona del porto vecchio di Livorno, dove si trova tutt’ora.
Da quando il locale ha aperto, le cose sono andate via via peggiorando, tanto che oggi il ristorante si ritrova sull’orlo della chiusura. Diversi i problemi nella gestione: dalla difficoltà di Angelo a imporsi e a guidare la brigata, alle scelte culinarie fatte da Loredana, restia ad accettare le critiche e ad apportare cambiamenti nel menù.
A questi problemi si aggiungono le difficoltà che emergono durante il servizio, quando i ritardi e gli errori dovuti alla scarsa comunicazione fra sala e cucina spingono molti clienti a lamentarsi. In questo ristorante le difficoltà hanno tolto a tutti il piacere di andare al lavoro e creato dissapori fra i vari membri dello staff. L’unica cosa che tiene uniti Marco, Loredana, Elisa e Angelo è la presenza dei ragazzi, con le loro debolezze, le loro unicità e, soprattutto, la loro simpatia.
I consigli di Chef Cannavacciuolo saranno utili per capire gli errori e trovare nuovi stimoli?
Il Ca’ Moro oggi dopo l’avvento di Cucine da Incubo
Stando alle recensioni presenti su TripAdvisor, sì, lo sono stati. Se prima, infatti, alcuni clienti lamentavano soprattutto la scarsa organizzazione e i tempi di attesa eccessivi che rendevano problematico e faticoso anche il più semplice pranzo, oggi le cose vanno molto meglio, segno che lo staff è riuscito a coordinarsi e a superare gli ostacoli che si erano presentati. C’è ancora chi lamenta una varietà del menù troppo limitata, ma, visto il tipo di attività ricreata in barca e le difficoltà logistiche che ne derivano, sarebbe una cosa da mettere in conto.
“Avrei voluto dare più pallini per la bella iniziativa insolita originale e poco diffusa di rendere VIVI anche chi sfortunatamente spesso e emarginato soprattutto nel mondo del lavoro…ragazzi in gamba carini cortesi sorridenti…un menzione particllare la merita senza ombra di dubbio il ragazzo che suonava il piano bar…bravissimo!!! passando al cibo offerto con un menu abbastanza limitato , essere a mio modesto parere abbastanza normale ma comunque buono …porzioni non eccessive …atmosfera però molto suggestiva e originale!! una volta va provato assolutamente !!!!!!!! complimenti ancora ! bravi” (Marzymarzy, marzo 2017)
“Io e il mio ragazzo siamo stati in questo ristorante una domenica a pranzo e abbiamo mangiato davvero bene.abbiamo preso in due:una pepata di cozze,gli gnocchetti di pesce,un fritto ,una patatina, un dolce,due caffè, e una bottiglia di greco di tufo..il tutto a 60 euro.si mangia bene e i prezzi sono nella norma. Il bagno era ben pulito.il personale disponibile e cordiale,molto bravi i camerieri!ci torneremo sicuramente!” (Claudina89, aprile 2017)
“Menù di pesce, fresco e ben cucinato. Abbiamo provato antipasto di alici, gnocchetti al pesce e branzino al sale: squisiti. L’atmosfera è molto particolare ed il servizio ottimo, per una iniziativa sociale importante. P.S.: Se c’è Federico, approfittatene per un ponce” (DoppiaM2015, maggio 2017)