Gli appassionati di Made in Sud la scorsa settimana non hanno potuto vedere i comici in azione a causa di un curioso stop di una settimana. Ma negli ultimi giorni intorno al programma c’è stato ugualmente fermento: in primo luogo perchè questo mese ricorre il primo anniversario dalla morte di Massimo Borrelli, che i colleghi hanno ricordato con una messa di suffragio a Napoli; in secondo luogo per le dichiarazioni di Gigi D’Alessio. Il cantante ha finalmente detto la sua in merito al calo d’ascolti che ha colpito lo show, in seguito al quale il suo spazio nello stesso è stato palesemente ridotto. E, preso dal momento, si è lasciato andare ad un vero e proprio sfogo.
Made in Sud: D’Alessio si difende dall’accusa di flop
“Non posso essere accusato di un flop io che faccio 10 minuti in un programma di tre ore. E poi io non credo sia un flop, basti pensare alla controprogrammazione fortissima che abbiamo avuto”.
Stando a quanto riporta NapoliToday, D’Alessio, ai microfoni di Radio Marte, ha così rigettato al mittente le accuse che lo volevano responsabile del tonfo auditel, ritenendo il suo apporto troppo “marginale” per influenzare l’esito dell’intero programma. Il suo punto di vista lo si può condividere solo in parte: c’è stata una forte contro programmazione, ma non per tutte le puntate, e nei primi appuntamenti D’Alessio non è comparso in video appena dieci minuti, anzi, la sua presenza è stata piuttosto invasiva.
La responsabilità in ogni caso non è stata di D’Alessio, ma di chi ha deciso di cambiare così radicalmente la natura del programma. Ed è qui che l’affare si complica: se gli storici conduttori Gigi e Ross hanno pubblicamente dichiarato di essere stati esclusi, la Tunnel Produzioni, che ha creato e produce il programma, sempre su Facebook ha detto una cosa diversa attribuendo proprio al loro forfait la necessità di una trasformazione.
“Siamo rimasti molto stupiti dal post, pubblicato da Gigi e Ross sulla loro pagina Facebook, come rimanemmo molto stupiti, nel mese di agosto del 2016, quando gli stessi ci comunicarono la loro decisione di lasciare la nostra società che ha creato, sviluppato e ancora produce il format Made in Sud. Anche loro, quindi, come altri comici, hanno scelto di abbandonare il percorso che ci univa per prendere altre strade professionali. Questa scelta, inaspettata, ha costretto la produzione a vagliare nuove proposte di conduzione”.
Da qui si evince che Gigi e Ross hanno abbandonato la casa di produzione di Made in Sud, alla quale erano legati, ma allo stesso tempo avrebbero voluto continuare a condurre il programma. Una pura utopia, che tale è rimasta. Gli altri comici a cui fa riferimento la Tunnel Produzioni sono Francesco Cicchella, Pasquale Palma, Ivan e Cristiano, i Malincomici e Alessandro Bolide, presi adesso da altri progetti che trovano un comune denominatore nella Best Live, casa di produzione che impegna anche Alessandro Siani, colui che un tempo a Made in Sud era di casa. Un vero e proprio esodo di volti storici, da cui è nato il tentativo di dare un nuovo senso al programma ripartendo da D’Alessio. Tentativo chiaramente fallito.
Made in Sud finisce qui?
Il cantante ai microfoni di Radio Marte ci ha tenuto però anche a ridimensionare i rumors che lo volevano escluso dallo show comico a partire dal prossimo anno, dicendo di essere stato “chiamato dalla Rai perché il programma lo stavano chiudendo, questo è l’ultimo anno di contratto” e ribadendo ancora che “questo è l’ultimo anno di Made in Sud, non so cosa accadrà l’anno prossimo. Io non ho mandato via nessuno, la Rai mi ha chiamato e mi ha detto ‘ci dai una mano?’”.
Ma i contratti si possono sempre rinnovare. E mettersi a tavolino per stravolgere un programma e dargli “nuova linfa” non sembra essere l’atteggiamento tipico di chi quel programma vuole lasciarlo andare per sempre.
1. Pasquale ha scritto:
17 maggio 2017 alle 11:37