Breve ma intenso. Caro Marziano è andato in orbita – pardon, in onda – distinguendosi per una dote rara in tv: quella della sintesi. In soli dodici minuti, il nuovo programma di Rai3 confezionato da Pif è riuscito a raccontare una di quelle storie che meritano di trovare spazio sul piccolo schermo. Nella puntata d’esordio si è infatti parlato di (anti)mafia, argomento che da sempre sta a cuore al videomaker palermitano.
Dopo una sigla decisamente brutta rispetto alla qualità del prodotto di seguito proposto, il breve approfondimento si è concentrato sulla toccante testimonianza di Margherita Asta, che nella strage di Pizzolungo (in cui la mafia tentò di uccidere il magistrato Carlo Palermo) perse la madre e i due fratelli.
Inquadrata da Pif, la donna ha ricostruito i momenti drammatici dell’attentato ed ha mostrato il luogo esatto in cui l’autobomba scatenò il suo inferno di morte.”Lo faccio con un grande senso del dovere nei confronti di mia madre e dei miei fratelli, è giusto che vengano ricordati” ha detto. Un momento intenso e particolarmente efficace, pur nella sua tragicità.
Al narratore va riconosciuto il merito di essersi messo in disparte e di aver lasciato spazio alle immagini e alle parole della sua ‘testimone’ d’eccezione. Non sappiamo se Caro Marziano manterrà una tale pulizia nel racconto e un profilo così alto nei contenuti, ma l’esordio ci ha lasciato una buona impressione.
Paradossalmente, l’aspetto forse meno riuscito della trasmissione è stato proprio l’espediente narrativo (di per sé interessante) della lettera all’extraterrestre. Infatti, è proprio rivolgendosi all’ipotetico marziano che, talvolta, Pif scivola su considerazioni retoriche che non aggiungono nulla e anzi appesantiscono il buon prodotto televisivo.