E’ Crema lo scenario della sesta puntata di Cucine da Incubo 5, in onda sul Nove oggi – domenica 23 aprile 2017 – alle 21.15. Antonino Cannavacciuolo andrà in soccorso di Ignazio, un campione di pizza acrobatica che è molto preoccupato per il futuro del suo locale, Il Pappagallo, che gestisce con la sua famiglia tra incomprensioni e difficoltà.
Cucine da Incubo 5, sesta puntata: Il Pappagallo
Il ristorante pizzeria Il Pappagallo è stato aperto nel 2003 da Ignazio, che ha un’esperienza pluridecennale come pizzaiolo, nella speranza di dare un futuro a sua figlia Katiuscia, diplomata all’istituto alberghiero. Nel 2014, per far fronte a problematiche di spazio, Il Pappagallo si è trasferito in un altro quartiere di Crema, ma l’aumento dei coperti non ha portato un aumento di guadagni. Anzi.
I problemi di questo ristorante sembrano derivare dalla mancanza di comunicazione tra i membri dello staff, nonostante facciano tutti parte della stessa famiglia. Il ristorante, infatti, è a conduzione familiare e, oltre a Ignazio, che si occupa delle pizze, e alla figlia Katiuscia, responsabile di sala, ci sono anche Lorenzo, il figlio pizzaiolo, Laura, la moglie cuoca, e Francesca, la nipote banconista.
Il clima è teso e pieno di litigi: è più facile accusarsi che aiutarsi. In questa situazione emergono i caratteri forti di Ignazio, che accentra tutto su stesso, e della figlia Katiuscia, che non ha un carattere facile neanche con i clienti. A farne le spese sono la moglie Laura e il figlio Lorenzo. Laura, nonostante sia consapevole di non essere una cuoca professionista, viene continuamente criticata, mentre Lorenzo sente la mancanza di fiducia da parte del padre e, proprio a causa delle incomprensioni con lui, ha deciso di lasciare il lavoro e il locale.
Il Pappagallo dopo l’avvento di Cucine da Incubo
Una situazione difficile, resa ancor più penosa dal fatto che Ignazio sembra davvero bravo e che la sua pizza è considerata dalla maggior parte dei clienti la più buona della città, come testimoniano le recensioni presenti su TripAdvisor. Ma, purtroppo, il suo talento a quanto pare continua a non bastare perchè il servizio, anche dopo l’avvento di Cannavacciuolo, lascia sempre a desiderare e non è all’altezza del resto.
“25 minuti di ritardo per farci sedere al tavolo, oltretutto la caposala scortese come non mai! Voto 0″
“Sabato sera siamo andate a mangiare una pizza, fin qui tutto bene pizza buona e servizio nella media con i tempi e la cameriera cortese. Appena finito la pizza ci viene immediatamente chiesto se vogliamo altro, ordiniamo il dolce, poi il caffè e con questo ci arriva anche il conto. Nessuna di noi aveva chiesto il conto, diciamo alla cameriera di riferire alla titolare che non ci si comporta così, che in NESSUN locale ci è mai stato portato il conto senza averlo richiesto e chiediamo di avere anche un digestivo. La cameriera ci porta il digestivo e il nuovo conto rettificato, scusandosi a titolo personale ma la sua titolare le ha detto di portarci il conto e di insistere per farci liberare il tavolo in fretta che le serviva il tavolo per eventuali nuovi clienti. Erano le 22.30 e non c’era così pieno da avere la necessità immediata del nostro tavolo e comunque avrebbe potuto chiedere gentilmente e personalmente la necessità di avere il tavolo libero per eventuali prenotazioni o comunque avere la gentilezza di offrirci almeno il caffè. NON CI SIAMO……a mai più arrivederci di pizzerie grazie al cielo ce ne sono tante altre”
“Abbiamo ordinato una pizza tramite just eat. Pizza in ritardo. Piccola. Prezzi esagerati e le pizze non rispettavano le ordinazioni. Una delusione”
“Qualcuno mi spieghi perché per una pizza molle, con il condimento richiesto che va praticamente immaginato perché inesistente devo aspettare 45 minuti??? E per di più uscire dopo aver strapagato la cena e buttarmi nella lavanderia accanto perché puzzo di fritto dalla testa ai piedi, mi girano alquanto. Poi perché tanto clamore per Cannavacciuolo e poi le cose fanno ancora schifo??? È stata solo una mossa pubblicitaria o solo per rifarsi il locale gratuitamente??? A mai più!”