Mario Orfeo non si tocca. La Rai fa quadrato attorno al direttore del Tg1 dopo che, nei giorni scorsi, alcuni esponenti M5S lo avevano ‘inseguito’ ed incalzato sulla presunta imparzialità del suo notiziario. Qualificandosi come giornalisti, due componenti dello staff grillino al Senato avevano raggiunto Orfeo con una telecamera al seguito e gli avevano chiesto a più riprese di rispondere ad alcune accuse rivoltegli dal Movimento.
Gli esponenti grillini, in particolare, avevano domandato al direttore perché – a loro giudizio – il suo Tg1 avesse dato maggior risalto alla querela di Marika Cassimatis nei confronti di Grillo e Di Battista rispetto al caso Consip. In un secondo momento, i due avevano incalzato il giornalista sulla presunta censura al discorso di Virginia Raggi per il sessantesimo dei Trattati di Roma. Ma il direttore non aveva risposto e così i grillini avevano lanciato in rete l’hashtag #OrfeoRispondi.
L’incursione dei due finti inviati ha subito innescato reazioni critiche da parte della politica, con il Pd e Forza Italia all’attacco. Al di là delle motivazioni politiche, è giusto chiedersi se quella scelta dai grillini sia stata la modalità giusta per cercare di ottenere risposte. Anche perché – va ricordato – gli stessi pentastellati hanno a disposizione canali istituzionali da loro stessi legittimamente ‘presidiati’: il loro deputato Roberto Fico, ad esempio, è Presidente della Vigilanza.
M5s vs Mario Orfeo, la Rai difende il direttore
La Rai, intanto, si è schierata a difesa di Orfeo con un comunicato diramato nelle scorse ore.
“Mario Orfeo è un eccellente professionista che ha sempre saputo rappresentare al meglio i valori del pluralismo e dell’universalità, princìpi cardine della missione informativa del servizio pubblico. I dati di ascolto crescenti del Tg1 sono numeri che dimostrano meglio di ogni parola come Orfeo svolga questo ruolo con competenza ed equilibrio. A qualunque tentativo di screditarne la reputazione Rai non può che rispondere ribadendo nei suoi confronti la massima stima e fiducia” si legge in una nota di Viale Mazzini.
Sul blog di Beppe Grillo, i pentastellati hanno fatto sapere che in altre occasioni e fuori dall’orario di lavoro i dipendenti del gruppo del M5S avevano intervistato giornalisti per il blog (Mentana, Annunziata, Vecchi e Bechis) “e nessuno ha gridato allo scandalo“.
Ma lo stesso Enrico Mentana, su Facebook, non si è trattenuto ed ha criticato l’azione dei finti inviati nei confronti del collega, bollandola come “figura patetica”.
“Quella dei due finti inviati – in realtà funzionari del m5s – che sono andati a molestare il direttore del tg1 per contestargli per la millesima volta il taglio dell’epocale saluto della Raggi ai leader europei e lo spazio sul caso Consip (che ora rischia di essere un boomerang) è una figura patetica. Il m5s non è un movimento antisistema o extraparlamentare: esprime il presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai, che peraltro in questo momento è uno dei due capi dei gruppi parlamentari del m5s, di cui i finti stalker sono collaboratori, quindi ‘pagati da noi’ come direbbero loro” ha scritto il giornalista.
1. RoXy ha scritto:
13 aprile 2017 alle 15:08