Uno stravagante magnate si oppone con spavalderia alle regole dell’establishment, iniziando, ad esempio, con il farsi carico del sistema di sicurezza nella città di Chicago. Non stiamo parlando di Donald Trump – che pure qualche mese fa ha minacciato di inviare i federali per porre fine alla “carneficina” dilagante nella metropoli – bensì di un certo Gideon Reeves e della premessa su cui poggia APB – A tutte le unità, il nuovo procedural poliziesco del quale è protagonista, in arrivo alle 21.50 di questa sera su Fox (Sky, canale 112).
APB – A tutte le unità: un protagonista trumpiano per una trama ispirata alla cronaca
Interpretato da Justin Kirk (Weeds, Wayward Pines, Modern Family), Gideon Reeves è un imprenditore multimilionario della Silicon Valley che, dopo la morte del suo migliore amico durante una rapina, decide di prendere le redini del tredicesimo distretto di polizia di Chicago, ormai sopraffatto dalla spirale di crimine, corruzione e omertà che dilania la città. Il suo obiettivo è scovare il colpevole dell’omicidio e ristabilire la tranquillità per le strade di Chicago, concretizzando al contempo il suo sogno di bambino: creare un arsenale futuristico e degno di un film di James Bond. Tra droni per la vigilanza, armi elettriche e un’innovativa app che sostituisce il 911 (il 113 statunitense), Reeves rivoluzionerà la lotta al crimine, aiutato dalla sagace detective Theresa Murphy (Natalie Martinez, Kingdom, Under the Dome). La missione più difficile, però, sarà smentire lo scetticismo degli agenti di vecchia guardia.
Per quanto i tratti trumpiani di questo personaggio siano numerosi, l’idea del creatore David Slack (Lie to Me, Person of Interest) è nata piuttosto da un articolo del New York Times intitolato Who runs the streets of New Orleans? e incentrato sulla simile vicenda di un magnate della Louisiana. Composta da 12 episodi e diretta da Len Wiseman (Lucifer, Sleepy Hollow), APB – A tutte le unità ha da poco debuttato anche oltreoceano. Mentre la serie è intenta a chiedersi se per un futuro pacifico conti più la tecnologia oppure la tenacia umana, c’è chi l’ha già archiviata come un bluff in cui la forzatura high-tech finisce per oscurare il meccanismo avvincente del procedural.