L’impressione è che Mi Manda Raitre abbia finalmente trovato la sua collocazione ideale. Con il debutto in prime time avvenuto ieri, il programma condotto da Salvo Sottile ha imboccato la strada giusta per coinvolgere i tele-consumatori e mantenere l’attenzione sui temi affrontati. Archiviata la zoppicante esperienza del martedì sera condiviso (con il defunto Politics), la trasmissione è tornata in onda con rinnovato smalto ed una scaletta equilibrata. All’esordio non sono mancati momenti di tensione.
Ci riferiamo al vivace scambio di battute avvenuto in diretta tra il conduttore Salvo Sottile ed il televenditore Antonio Di Gregorio, chiamato in causa da alcune consumatrici insoddisfatte e da due sue ex dipendenti. Sin dai primi minuti, l’uomo – che si rivolgeva alle dipendenti firmandosi “dio” – ha dato prova dei suoi modi esuberanti, da lui stesso riconosciuti.
“Io purtroppo sono abituato ad urlare, sono un piazzista” ha risposto Di Gregorio all’inviato di Rai3 che lo affiancava.
Ma i toni si sono nuovamente accesi nel momenti in cui Sottile ha invitato il televenditore a rispondere dei comportamenti contestatigli. Ad un tratto, l’atteggiamento irriverente dell’uomo ha fatto alterare il giornalista siciliano.
“Senta, signor Di Gregorio, la prego di non fare il buffone. Se vuole rispondere, stiamo parlando di cose serie adesso. Stiamo parlando di due donne licenziate e maltrattate, a loro dire, da lei. Quindi risponda senza fare il saltimbanco per cortesia” ha affermato il conduttore, che di seguito ha intimato all’uomo: “non faccia lo spiritoso“.
La trasmissione si è poi occupata di risparmiatori traditi e di qualità del cibo. E stavolta Mi manda Raitre ha recuperato terreno su un aspetto centrale: il coinvolgimento degli ascoltatori e la risposta concreta ai loro bisogni. Dopo aver preso parte alla discussione in studio, alcuni esperti hanno iniziato un filo diretto su Facebook contemporaneo alla diretta televisiva. Anche se, probabilmente, il pubblico più âgé avrà preferito il tradizionale numero verde.
Da segnalare è inoltre la particolare attenzione del conduttore alle storie personali dei suoi ospiti più indifesi: nella puntata di ieri, ad esempio, il giornalista ha mostrato particolare tatto nel gestire la commozione dei parenti di alcune vittime di falsi medici.
L’estensione all’intera prima serata consente a Mi manda Raitre di approfondire maggiormente i temi in scaletta e dà una maggior dignità ad un programma che, per essere efficace, necessita dei propri spazi. Soprattutto se alla componente della denuncia si intende affiancare quella dell’inchiesta, cosa che la trasmissione sta facendo con esiti interessanti.
1. Luca ha scritto:
19 febbraio 2017 alle 10:32