Il rimborso spese si aggira attorno ai 46.500 euro per ogni Big in gara. Ma non basta. Le case discografiche battono cassa al Festival di Sanremo. Attraverso un appello di Enzo Mazza, Presidente della Federazione Industria Musicale Italiana (Fimi), le major hanno infatti chiesto alla Rai di rivedere gli accordi sulla partecipazione dei loro artisti alla kermesse.
Al Festival di Sanremo i big non ricevono un compenso ma dei rimborsi spese, ora giudicati insufficienti
“Il Festival non è più quello di un tempo in termini di ritorni per l’industria discografica” ha fatto sapere Mazza, come riporta Il Sole24Ore. I conti in attivo della kermesse sanremese (che quest’anno dovrebbe chiudere con un fatturato pubblicitario stimato attorno ai 23milioni di euro) avrebbero spinto i discografici ad alzare il volume delle loro richieste. Al contempo, anche i costi della rassegna (stimati attorno ai 15,5 milioni) verranno ridotti rispetto alle passate edizioni.
“Se ci sono profitti è giusto che si ridiscutano le intese” ha dichiarato Mazza “perché i rimborsi spese sono insufficienti, ma anche perché la parte musicale è componente essenziale di quello che è un ottimo show televisivo, ma che dal punto di vista del valore per l’industria musicale non va oltre l’1,5 per cento“
Come dicevamo, l’accordo triennale vigente prevede che la Rai rimborsi 46.500 euro per ogni Big (cui si aggiungono 3mila euro per i componenti delle band) e 20mila per i Giovani. Ma ora non basta. Per questo, il Presidente Fimi ha chiesto che la ridiscussione degli accordi avvenga “in maniera complessiva, o con tavoli separati o con un unico tavolo“.
Il costo che sopporta Viale Mazzini verso le case discografiche è di 1,2 milioni di euro. “Non è una cifra da poco” ha commentato Giancarlo Leone, consulente Rai per il Festival di Sanremo 2017.
“La Rai spende per gli artisti in gara una cifra consistente, superiore rispetto agli anni precedenti anche perché è aumentato il numero dei cantanti in gara (…) Spetterà alla Rai, concluso questo Festival, valutare con quali modalità prendere in considerazione le richieste che arrivano dall’industria musicale” ha precisato l’ex direttore di Rai1.
Ma se la scarsa incidenza di Sanremo sull’industria musicale dipendesse dai cantanti stessi che spesso portano canzoni non all’altezza?
1. Srich ha scritto:
27 gennaio 2017 alle 21:25