Poche ore dividono dal debutto di Music, il nuovo show di Paolo Bonolis che da questa sera calcherà il palco di Canale 5 – oltre che col fido Luca Laurenti – con John Travolta e molti altri artisti italiani e internazionali. Musicisti, attori, cantanti: tantissimi i nomi che si sono prestati a questa produzione imponente, che il padrone di casa non ha esitato a definire il ‘suo Sanremo’. Obiettivo dello show? Scoprire gli idoli dei nostri idoli. Abbiamo chiesto proprio a Paolo raccontarci qualcosa in più, ed ecco cosa ci ha confidato.
Cosa devono aspettarsi da casa e cosa speri che arrivi ai telespettatori che seguiranno Music?
Spero che ottengano ciò che noi abbiamo voluto confezionare, cioè una produzione di grande entusiasmo, di rispetto e di godimento della musica in una formulazione di spettacolo eccellente. Se la gente ha piacere di godere della musica inaspettata – nel senso che ci saranno tantissimi artisti ma nessuno di essi viene a raccontare se stesso musicalmente, ma viene a raccontare se stesso interiormente, quindi è un’offerta di intimità oltre che musicale – potrà godere di uno spettacolo molto ricco, molto bello.
Non capita spesso di condividere il palco con John Travolta…
John Travolta è stato gentilissimo, carinissimo, gagliardo, un bell’uomo, molto divertente. Abbiamo fatto una cosa che farà molto ridere, mi veniva da ridere pure a me mentre la facevamo perché l’abbiamo fatta veramente ‘fuori dal vaso’, come si suol dire in certe circostanze. Lui si è prestato e si è divertito. Abbiamo praticato un esorcismo ma poi vedrete, non posso raccontarvi niente.
Da una parte Travolta, dall’altra Laurenti. Come è andata col maestro?
Laurenti si è comportato benissimo, ha fatto delle interpretazioni molto belle, una in particolare, quella che gli ho chiesto di farmi che è Nights In White Satin dei Moody Blues, dedicata ad un’epoca che io amo, quella degli anni ’60. Ha interpretato sia la parte inglese che la rivisitazione italiana de I Nomadi con ‘Difendo Il Mio Amore’.
Anche in Music c’è l’impronta Bonolis: l’altissimo dei compositori e il pop dei giovanissimi. È questa la fortuna del programma?
Se ci sarà fortuna è merito della qualità enorme delle professionalità che lo hanno realizzato. Non c’è una virgola fuori posto, ognuno ha dato entusiasmo con la propria professionalità: gli artisti, la fotografia, la scenografia, la musica, gli arrangiamenti, le coreografie. È un insieme bello che chi è in grado di coglierlo, perché ha ancora dentro un senso estetico, non potrà che trarne giovamento.
Music e Avanti Un Altro. C’è altro nel tuo 2017?
No, no, basta. C’è questo e Avanti Un Altro, io c’ho da fa, aho!