La Rai mette in soffitta un altro pezzo della sua storia: dopo l’addio alle annunciatrici (“pensionate” ad aprile di quest’anno con l’ultimo annuncio di Claudia Andreatti), al termine di 37 anni di onorata carriera dal 31 dicembre non sarà più in onda lo storico segnale orario. Una decisione presa a causa del digitale terrestre, che a quanto pare non è in grado di garantire la precisione “svizzera” dell’ora esatta.
La scelta è della Rai stessa, che ha sospeso la collaborazione con l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica, che ha sede a Torino ed è responsabile dell’emissione del segnale. A causa dell’avvento del digitale sono infatti possibili dei ritardi, anche minimi, nella trasmissione dei dati; ritardi che, di fatto, rendono vana l’esistenza del servizio. Sebbene “l’ora esatta” sia attiva dal 1945, il segnale orario Rai Codificato è in onda soltanto dal 1979: dal 31 dicembre 2016, gli italiani dovranno però dire addio al famoso suono che serviva (forse allora più di oggi) a sincronizzare gli orologi di casa.
Patrizia Tavella, responsabile del Laboratorio Inrim, ha spiegato al quotidiano La Stampa: “Il noto trillo è in realtà un codice che, in corrispondenza del secondo 52, comunica ora, minuto, secondo, mese, giorno del mese, giorno della settimana ed anche se è in vigore l’ora solare o l’ora estiva”. Per chi proprio non ne potesse fare a meno, l’Inrim continuerà a fornire il servizio sincronizzazione con l’ora esatta italiana, che sarà però consultabile in altri modi: un esempio è il Network Time Protocol (Ntp), disponibile su Internet.
1. Michele87 ha scritto:
19 dicembre 2016 alle 15:26