19
dicembre

MUSIC QUIZ: NULLA DI NUOVO ALL’ORIZZONTE

Amadeus

Via il dente, via il dolore. Alzi subito la mano chi dopo averne guardato i primi minuti non ha sussurrato E dov’è Alessandro Greco?”. Eh si, perché Music Quiz, il vip show musicale partito venerdì in prima serata su Rai1, sembra calzare perfettamente il vestito cucito negli anni ’90 sul mitico Furore. I tempi cambiano ed è giusto che a tirare sia un vento nuovo. Non fa una piega. Ma il format musicale affidato ad Amadeus sembra mostrare davvero poche differenze con il vecchio successo di Rai2, titolo a parte.

Perfettamente in linea con gli ultimi mesi, in cui la tv si è troppo spesso dedicata a remake di programmi cult del passato travestiti e venduti da “novità scoppiettanti”, Music Quiz conferma una regola ormai scolpita nella pietra: per imbastire una prima serata senza infamia e senza lode basta scegliere qualche nome noto, far partire due canzoni pop al punto giusto e il gioco è fatto. Un risultato che non conquista, ma che non fa neanche la differenza o lascia un segno importante nel cuore del telespettatore. Una zona grigia, insomma, dove muoversi comodi tra elementi già rodati e senza rischiare grosso. Perché tutto si può dire del nuovo venerdì sera di Rai1 tranne che si sia scelto di puntare sul brivido della sperimentazione.

Due squadre, otto volti noti della tv come concorrenti, un paio di guest star del calibro di Albano, una serie di giochetti musicali e un Amadeus come padrone di casa: questi gli elementi chiave di Music Quiz. Che la serata sia risultata discreta e i vip coinvolti siano apparsi divertiti sembrano due dati innegabili, però da qui a dire che il pubblico sia stato testimone di una delle novità dell’autunno tv 2016 suonerebbe più forzato delle risatine di Frizzi a L’Eredità. Tra giochi spesso uguali a sé stessi (quello delle cover di noti successi è stato affidato a due bambine, ad una nonna sprint e poi anche ad un Claudio Amendola in grande spolvero) e siparietti conduttore/ospiti spesso evitabili, non si rischia un esercizio di esagerazione nel dire che dopo un’oretta di programma sia partita la fiera dello sbadiglio.

La conduzione di Amadeus è stata impeccabile, e paradossalmente neanche questa po’ definirsi una novità vista la sua ormai nota dimestichezza in format leggeri e scanzonati. Anche sui social network il riscontro non è apparso dei più positivi. Se è vero che #musicquiz è stato molto commentato su Twitter, è altrettanto vero che gli utenti hanno continuato a metterla sul piano del paragone con programmi fac simile -vedi Furore e Bring the Noise- e ad evidenziarne la scarsa forza di coinvolgimento di attenzione o interesse.

Poca presa, insomma, per un format che in fin dei conti ha una struttura elementare e lineare. Il nodo da sciogliere, quindi, più che nella confezione del programma, è da rintracciare nelle sue intenzioni ed ambizioni. Sarebbe utile mettere a fuoco che tipo di pubblico si sta cercando di corteggiare. La prima serata di Rai1 è territorio impervio e trasversale, e forse un format del taglio di Music Quiz sarebbe stato più indicato per una collocazione dignitosa ma più defilata. Tipo Rai2, tipo Furore (tanto per non rigirare il dito nella piaga).

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1 Commento dei lettori »

1. xxxxx ha scritto:

19 dicembre 2016 alle 11:18

Ciao Darwin, Scherzi a parte e la decima edizione dell’Isola hanno dimostrato che il recupero di programmi televisivi vecchi, se ben fatto, può essere redditizio.
Ergo, ripristinassero Furore, visto che è atteso da tanti e Alessandro Greco sarebbe disposto a farlo.



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